Dopo tre mesi di indagini gli investigatori della Squadra mobile di Brescia hanno scoperto che un’allenatrice di ginnastica ritmica avrebbe maltrattato le sue allieve di età compresa tra 10 e 14 anni, a seguito della denuncia effettuata lo scorso settembre della madre di due delle sue allieve.
L’indagine si è svolta attraverso audizioni protette delle ragazze minorenni offese, videoregistrate e assistite da una psicologa dell’Azienda sociosanitaria territoriale (Ast) di Brescia.
Durante l’attività investigativa sono state interrogate oltre venticinque persone, tra potenziali vittime, testimoni, genitori delle ginnaste, colleghi dell’indagata, psicologi ai quali si erano rivolte alcune atlete, nonché gli stessi vertici della Federazione nazionale.
Una successiva analisi degli apparecchi telefonici e delle relative chat di messaggistica e di riprese video di alcuni episodi, a volte effettuate dalla stessa insegnante, avrebbe confermato il quadro iniziale.
La vicenda ha portato le giovani ginnaste ad abbandonare l’accademia presso la quale l’insegnante esercitava, nonostante prospettive di grande successo sportivo.
Il Giudice ha quindi emesso a carico dell’indagata un’ordinanza cautelare interdittiva, che vieta temporaneamente di esercitare la professione di allenatrice sull’intero territorio nazionale per un anno.
Le indagini sono tuttora in corso e proseguiranno al fine di accertare il coinvolgimento di altri minori e approfondire la dimensione del fenomeno.
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