Quattro politici e tredici tecnici: sono gli indagati ufficiali dell'indagine svolta dalla Procura di Bergamo sulla prima ondata del contagio da Covid 19 che colpì in laniera devastante la Val Seriana.
La mancata istituzione della 'zona rossa', con le prescrizioni introdotte invece nel Codognese, ha portato i magistrati orobici ad indagare per epidemia colposa, omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti d'ufficio l'allora capo del Governo, Giuseppe Conte, l'allora ministro alla salute, Roberto Speranza, il presidente riconfermato della giunta regionale lombarda, Attilio Fontana, e l'allora assessore al welfare, Giulio Gallera, assieme ai tecnici che, a livello nazionale e locale, arrivarono a quella decisione.
Come noto, in quel periodo in Val Seriana persero la vita migliaia di persone, con tutte le conseguenze che quei fatti continuano ad avere sull'esistenza di altrettante migliaia di familiari e parenti.
Sconcerto come sempre tra gli indagati per non essere stati avvisati per tempo dalla Procura e di aver saputo della loro situazione solo dalla stampa.
Soddisfazione tra i familiari delle vittime che si attendono ora che si faccia chiarezza su quella mancata 'zona rossa'.
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