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MEDAGLIE D’ONORE AD EX DEPORTATI

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Mercoledì 27 Gennaio 2021

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Nella mattinata odierna, presso il Palazzo del Governo, in occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria, il Prefetto di Lodi Giuseppe Montella, ha proceduto alla consegna di quattro medaglie d’onore, concesse con decreto del Presidente della Repubblica, ai familiari dei cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto.

La cerimonia ha avuto inizio con un’allocuzione del Prefetto in cui ha ribadito l’importanza e il valore della ricorrenza e l’esigenza di mantenere costantemente vivo, nel futuro,  la memoria di un tragico evento ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e dell’Europa, soprattutto nelle nuove generazioni alimentando in lodo un modo nuovo di essere cittadini attivi, responsabili, attenti all’altro e al vivere civile della propria comunità.

Le medaglie d’onore sono state consegnate ai seguenti ex deportati:

MALGUZZI Dante Domenico, alla memoria.

La medaglia è stata ritirata dalla figlia Pierangela accompagnata dal Sindaco del comune di Livraga, Giuseppe Maiocchi.

Malguzzi Dante Domenico nacque a Brembio il 28.12.1919. Internato nel campo di concentramento di  Torgau dall’ 8 settembre 1943 all’8 maggio 1945. E’ stato deportato mentre svolgeva il servizio militare a Vipiteno nel 6° Reggimento Artificieri. Spesso raccontava di avere svolto, durante la deportazione, lavori manuali in qualità di elettricista aiutando anche gli altri nelle loro mansioni, il tutto sempre sotto stretta sorveglianza. Dopo il rimpatrio ha svolto molti lavori per poi dal 1955 divenire un dipendente delle Poste Italiane in qualità di portalettere. Deceduto nel 1992.

PETTINARI Carlo, alla memoria.

La medaglia è stata ritirata dalla nipote Giovanna Torza accompagnata dal Consigliere del comune di Brembio, Chiara Minoia.

Pettinari Carlo nacque a Secugnago il 22.04.1920. Internato dal 9 settembre 1943 all’1 maggio 1945. E’ stato per lungo tempo Presidente della locale Sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci ed in questa veste ha tenuto diverse lezioni nelle scuole del paese per raccontare la sua esperienza. Era stato chiamato alle armi nel 1940 e successivamente alla firma dell’armistizio l’8 settembre 1943, mentre si trovava nei pressi di Mentone in Francia venne preso prigioniero dai tedeschi e inviato in Germania. Nei suoi racconti erano frequenti, durante la deportazione, i richiami alla fame patita e al suo impiego lungo la ferrovia per il ripristino delle tratte ferroviarie danneggiate dai bombardamenti degli alleati. Un altro ricordo è legato alla solidarietà offerta ai deportati dalle donne tedesche che in qualche modo riuscivano ad abbandonare nelle vicinanze delle patate per fare in modo che potessero sfamarsi. Deceduto nel 2012.

SOFFIENTINI Giuseppe, alla memoria.

 

La medaglia è stata ritirata dal figlio Riccardo accompagnato dal Consigliere del   comune di Brembio, Chiara Minoia.

Soffientini Giuseppe nacque a Corno Giovine il 14.09.1910. Internato dal 9 settembre 1943 sino all’1 maggio 1945.Giuseppe detto Peppino aveva 33 anni quando fu deportato a Hedendorf, nel nord della Germania e costretto al lavoro forzato nell’industria bellica tedesca. In una sua lettera del dicembre 1944, inviata dal lager e scritta al buio si legge  “Carissimi, scusate qui non esiste luce…un solo rancio al giorno con cavoli, rape, barbabietole e qualche patata…., tutto stracciato…., lavoro sempre anche sotto il tempo cattivo e di domenica sempre uguale…ho bisogno di un paio di pantaloni forti…”. Terminata la guerra ha vissuto insieme alla propria famiglia lavorando come fornaio. Deceduto nel 1997.

ZIBRA Angelo, alla memoria.

La medaglia è stata ritirata dal figlio Giuseppe accompagnato dal Sindaco del Comune di Santo Stefano Lodigiano, Marinella Testolina.

Zibra Angelo nacque a Maleo il 10.02.1910. Internato in Germania dall’8 settembre 1943 al 1° agosto 1945. Prima della deportazione lavorava come fattore nelle cascine del basso lodigiano in particolare quella di San Fedele a Santo Stefano Lodigiano. Sono anni faticosi quelli del rientro per le difficoltà legate al sostentamento della famiglia e dei tre figli anche a seguito della malattia che lo allontana dal lavoro. E’ deceduto nel 1987.

 

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