Sono stati oltre 100 mila i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia via mare dal 2014 a oggi, in tutto 6 mila solo quest’anno.
Lo comunica l'Unicef in occasione della Giornata Internazionale del Rifugiato, in calendario domani.
Un dato parziale che non considera il numero dei minorenni rifugiati dall’Ucraina arrivati in Italia dall’inizio della guerra tuttora presenti, e di quanti arrivano invece dalle frontiere terresti – principalmente dalla cosiddetta rotta balcanica - non sistematicamente registrati. Si tratta di bambine/i e adolescenti spesso in fuga da conflitti e violenza che tentano di raggiungere l’Europa – a volte fermandosi in Italia, altre proseguendo verso altri Paesi per ricongiungersi con familiari o conoscenti – alla ricerca di sicurezza e condizioni di vita più dignitose.
Molti viaggi spesso non conoscono un esito positivo, ce lo ricordano i recenti naufragi di Cutro e, solo pochi giorni fa, al largo della Grecia. Solo lungo la rotta del Mediterraneo centrale - che si attesta essere ancora una delle più pericolose - dal 2014 si stima abbiano perso la vita oltre 21 mila persone, più di 1000 solo quest’anno, tra cui molti bambini e bambine.
Restano poi anche i rischi specifici: minorenni e donne sono tra le categorie più esposte a sfruttamento e violenza – inclusa la violenza di genere – in tutte le fasi del percorso migratorio. Questi dati sono probabilmente destinati a salire nei prossimi mesi, data l’incidenza di conflitti, crisi e disastri climatici che affliggono molti dei principali Paesi d’origine.
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