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MINIMARKET ABUSIVO A LECCO

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Lunedì 14 Gennaio 2019

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Nel pomeriggio di ieri, una pattuglia della Polizia di Stato, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Perazzo di Lecco, notava una persona sospetta uscire da un esercizio commerciale. 

I poliziotti procedevano al controllo di Polizia verificando che il soggetto risultava avere vari precedenti per reati contro il patrimonio. Nel frangente gli agenti procedevano ad estendere il controllo anche all'esercizio commerciale, dove il titolare veniva notato mentre tentava di occultare qualcosa nel retro del negozio. Interveniva in ausilio anche un’altra Volante della Polizia di Stato.

Il titolare esibiva modello SCIA presentato al Comune di Lecco come esercizio pubblico di vicinato nel quale veniva esplicitata solo l’attività di vendita al minuto.

Nel corso dell’ispezione, sul bancone adibito alla vendita venivano notati segni particolari di sporco pregresso e promiscuità di alimenti, mentre nel surgelatore a pozzetto vi erano varie tipologie di pesce in cattivo stato di conservazione privi di idoneo involucro, nonché di idonea tracciabilità.

Si notava nel locale destinato alla vendita anche un banco con attrezzi per la lavorazione delle carni. Nella circostanza lo stesso titolare riferiva agli operanti che parte della carne esposta veniva prodotta nell’attiguo magazzino adibito a lavorazione delle carni.

Alla luce di quanto sopra, notando altresì vari prodotti scaduti, si provvedeva a richiedere l’intervento di personale dell’ATS Brianza, per più approfonditi controlli igienico-sanitari.

Sul posto personale dell’A.S.L., ispezionato il locale e la merce stoccata nelle celle frigorifere, attivava il protocollo sanitario di igiene e salubrità.

Dall’ispezione sanitaria si evinceva che il titolare effettuava abusivamente, dalle frattaglie di carne, produzione propria di alimenti nell’annesso magazzino, il quale non risultava idoneo allo svolgimento di tale attività, in difformità a quanto dichiarato sulla documentazione del modello SCIA.

In relazione a quanto sopra i medici dell’A.T.S. redigevano verbale di ispezione dei luoghi e contestuale verbale di sequestro cautelativo della merce, che veniva riposta in una cella frigorifera con gli appositi sigilli.

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