"Con il progressivo allentamento delle restrizioni imposte per il contrasto della diffusione dell’epidemia Covid-19, è iniziata la Fase 2.

La speranza di noi tutti è che si torni gradualmente alla normalità pre-Covid-19, ma c’erano sicuramente degli aspetti di quella normalità che dobbiamo cercare di non riproporre. Le nostre città soffrono di criticità croniche legate all’eccessivo traffico motorizzato, se non verranno attuate politiche attive per una mobilità sostenibile si riempiranno nuovamente di automobili e l'aria tornerà a livelli di inquinamento pericolosi.

Tutto come prima, non va bene. Siamo quindi convinti che questa fase può essere un’opportunità per ripensare e progettare un altro modo di spostarci in modo rapido e sicuro. Dobbiamo ricercare le soluzioni più adatte per vivere meglio le nostre città. L’uso del Trasporto Pubblico Locale sarà fortemente ridotto, sia a causa del mantenimento delle misure di distanziamento sociale, che ne diminuirà la capacità, che della sfiducia che gli utenti avranno nel prendere i mezzi pubblici.

Nella nostra città il TPL ogni giorno sposta quote importanti di persone, in particolare per quanto riguarda gli studenti non residenti a Lodi che devono raggiungere le scuole superiori, i licei e ora anche l’università. Va considerato altresì che Lodi è una città con numero di automobili pro-capite elevata (circa 60 ogni 100 abitanti), dove la maggior parte degli spostamenti avviene ancora utilizzando l’automobile e il Comune non si è ancora dotato di una Piano Urbanistico della Mobilità Sostenibile (PUMS) aggiornato.

Si pone dunque il problema urgente di scongiurare questo scenario, provando a garantire e indirizzare i cittadini verso altre forme di mobilità alternative all’auto e la creazione di una Rete di Mobilità di Emergenza. È la soluzione già prospettata in questo periodo in molte città in Italia e all’estero, e prevede di assegnare corsie dedicate, lungo tutte le principali direttrici urbane ed extraurbane, in modo da convogliare su queste le quote di mobilità che si perderanno dal TPL.

FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) ha consegnato al Governo un documento in cui si chiede l’attuazione di politiche che vadano nella direzione sopra indicata. La nostra associazione, FIAB LODI CICLODI, suggerisce all’Amministrazione di Lodi, il seguente pacchetto di misure per la gestione sostenibile della mobilità nella fase emergenziale e in quella immediatamente successiva.

Provvedimenti urgenti: 1. Predisporre un piano di intervento straordinario per la manutenzione di tutta la rete ciclabile 2. Ultimazione urgente di tutti i cantieri già aperti o approvati quali: • progetto Colleg’Adda • percorso ciclabile in Via San Colombano 3. Realizzazione di nuove infrastrutture “soft”, a basso costo e rapida attuazione, per la mobilità attiva: • estensione a tutta la ZTL, dell’eccetto bici nei sensi unici; • realizzazione di una corsia ciclabile in Via Fissiraga e allargamento dello spazio per i pedoni; • estensione posteggi e rastrelliere sicure per biciclette; • protezione delle piste ciclabili esistenti dai parcheggi abusivi (es. Via San Fereolo, Viale Piacenza). 4. Ultimazione della progettazione di nuove infrastrutture quali: • l’allargamento del sottopasso ciclopedonale di Via Nino dall’Oro e di predisporre ulteriori provvedimenti a medio e lungo termine quali: 5. Avviare studi di fattibilità per la realizzazione delle infrastrutture mancanti per la mobilità ciclistica cittadina, con particolare riferimento a quanto indicato dal Biciplan: • nuovo sottopasso area ex-Consorzio – Via General Griffini; • un percorso ciclabile per raggiungere in sicurezza la frazione Olmo; • un passaggio protetto per l’attraversamento della tangenziale alla rotonda della Faustina e consentire il collegamento con la ciclabile esistente che porta a Massalengo 6. Per favorire lo scambio di idee e poterle trasformare in azioni concrete: • riaprire l’Ufficio Mobilità Ciclistica per raccoglie le segnalazioni dei cittadini, monitorare la qualità dei provvedimenti adottati e favorire l’ottimale progettazione di altri; • dotarsi di un Mobility Manager con il compito di dialogare con le figure di riferimento presenti nelle aziende private e nelle scuole; • avviare l’aggiornamento del Piano Urbanistico della Mobilità Sostenibile (PUMS). 7. Ridurre la velocità dei veicoli in città, implementando le zone 30, le zone 20, istituendo strade residenziali, sviluppando progetti di urbanistica tattica. I 8. Predisposizione di un piano per la mobilità scolastica 2020-21. Occorre contenere il numero degli spostamenti attraverso l’uso dell’auto privata. Tra le misure da adottare: • incentivare Piedibus; • istituire le “strade scolastiche” con limitazioni temporanee del traffico veicolare e individuare percorsi protetti casa-scuola. 9. Predisporre politiche per il contenimento della domanda e dei picchi di mobilità lavorativa e commerciale con: • rimodulazione degli orari delle attività commerciali, degli uffici e dei servizi pubblici per evitare i picchi di traffico concentrati e favorire l’incremento dei sistemi di consegna a domicilio, privilegiando ed incentivando quelli su bicicletta e cargo-bike; • favorire e implementare modalità sostenibili di spostamento casa-lavoro, soprattutto verso le aziende con maggior numero di dipendenti (Ospedale, Università, Zucchetti, ecc.) 10. Promozione del ciclo-turismo per rilanciare e aiutare l’economia del territorio.

Come sempre, siamo a disposizione per collaborare ad eventuali tavoli tecnici che l’Amministrazione vorrà istituire su questi temi, sperando nel coinvolgimento di tutta la società civile quali le associazioni ambientaliste, di categoria dei commercianti, degli imprenditori, dei lavoratori e della scuola".