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MOBILITA’ CICLISTICA SICURA

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Mercoledì 20 Gennaio 2021

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"Dopo l’ennesimo incidente in cui ha perso la vita una persona in bicicletta che percorreva il nuovo tratto della SS9 allo svicolo che a Lodi porta alla COOP, il primo pensiero è sempre: cosa fare per evitare simili drammi.

Non vogliamo entrare nello specifico di questo incidente: saranno le indagini che stabiliranno le dinamiche di quanto successo.

Vogliamo invece utilizzare questa tragedia per evidenziare che la viabilità del nostro territorio si è profondamente modificata in questi ultimi anni a causa di grandi e impattanti infrastrutture che spesso rendono irriconoscibili strade storiche e famose come la via Emilia.

La grande viabilità, sempre pensata per rendere più scorrevole il traffico, tiene molto poco da conto (per non dire che ignora completamente) il fatto che magari si taglia in due un paese, un territorio rendendo impossibile il collegamento in sicurezza tra un punto e l’altro se non con un’auto.

Molte di queste situazioni, grazie ad amministrazioni più sensibili al tema della mobilità sostenibile, vengono risolte con la realizzazione di percorsi alternativi e sicuri per la mobilità ciclistica. Tuttavia, quello che continuiamo ad evidenziare è troppo spesso una poca attenzione agli “accessori” per rendere ancora più sicuro l’andare in bicicletta: la segnaletica di direzione e l’illuminazione, su tutti.

La gran parte della rete ciclabile che pure esiste nel nostro territorio – ma anche altrove – manca quasi sempre di una segnaletica specifica che indichi quale la direzione da prendere con la propria bici per evitare, ad esempio, arterie troppo trafficate. Manca completamente una segnaletica che indichi la destinazione e quanti chilometri mancano per raggiungere quel punto.

Eppure, chi progetta strade per auto mai si sognerebbe di non mettere la segnaletica che indica la destinazione o la deviazione, mentre invece è prassi normale (fatta qualche rara eccezione) realizzare percorsi ciclabili senza segnaletica.

Chi utilizza la bicicletta come mezzo di trasporto e non solo intorno a casa, almeno una volta si è trovato in difficoltà lungo tragitti non conosciuti che, improvvisamente, sbucano su strade ad alto scorrimento, senza per altro poter tornare indietro a causa dell’impossibilità di capire dove proseguire con la bicicletta.

Anche a Lodi, che pure è fornita di una buona rete di percorsi ciclabili, la carenza di indicazioni per i percorsi ciclabili più sicuri ti porta talvolta su strade “tangenziali” con tutti i rischi del caso.

Non sappiamo se è questo uno dei casi ma sappiamo che per chi arriva, ad esempio, dalla ciclabile proveniente da Lodivecchio, l’errore purtroppo può capitare se non si conosce bene la zona.

Su tutto, in ogni caso, resta il tema di quanto scarsa sia la consapevolezza della maggior parte degli automobilisti della pericolosità del mezzo che si sta usando e il percorso per una cultura del rispetto e attenzione verso l’esterno - l’altro da me -, attenzione e rispetto che si dovrebbero manifestare anche fuori da un’auto, è ancora impervio e richiede impegno da parte di ognuno di noi".                               

Giuseppe Mancini – presidente FIAB Lodi
Diego Segalini – presidente FIAB Melegnano 
 

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