Una delle testimoni chiave del caso “Ruby” è morta nei giorni scorsi, dopo un lungo ricovero in ospedale, ma la notizia è arrivata solamente oggi.
Prima di morire, però, Imane Fadil, modella marocchina di 34 anni, ha telefonato a familiari e avvocati, per dire: “Mi hanno avvelenato“.
Cosi la Procura della Repubblica del Tribunale di Milano ha aperto un’indagine per omicidio. È infatti un mistero la morte della modella che dal 29 gennaio era ricoverata all’ospedale Humanitas di Milano. Poi il primo marzo la morte per cause ancora da accertare.
La notizia è stata diffusa soltanto oggi, direttamente dal procuratore capo di Milano, Francesco Greco, che ha anche spiegato che la donna aveva detto ai suoi familiari e avvocati che temeva di essere stata avvelenata. “Al momento- ha detto Greco – tutte le ipotesi investigative sono aperte”.
Sul corpo della 34enne è stata disposta l’autopsia.
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