Il Soroptimist Club di Lodi, fondato nel 2018, lancia la seconda edizione del corso di Nail Art presso il carcere San Vittore di Milano all’interno del progetto nazionale di Soroptimist “Si Sostiene in carcere” che ha quale obiettivo di sostenete la formazione professionale e le attività lavorative delle donne appartenenti a categorie fragili come le detenute.

Il progetto ha preso vita nell'ottobre del 2021 col rinnovo del protocollo d’intesa tra il DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) e Soroptimist International d’Italia, con la finalità di realizzare, nell’ambito del progetto “Si Sostiene”, percorsi di inclusione destinati alle donne ristrette all’interno delle carceri italiane.

Soroptimist Lodi ha riattivato così il laboratorio di Nail Art all’interno della sezione femminile del carcere di San Vittore.

Il corso, che prevede per quest’anno la partecipazione di 12 detenute (lo scorso anno le detenute erano 6), è finalizzato a far acquisire competenze professionali nella tecnica della manicure e della applicazione dello smalto unghie semipermanente e si articola in due laboratori, della durata di circa cinque ore ciascuno, di cui il primo teorico/formativo, già tenutosi il 2 luglio scorso, ed il secondo di follow up che si terrà a distanza di circa due mesi.

Al termine del percorso formativo verrà rilasciato, a ciascuna partecipante, un attestato di frequenza.

Soroptimist Lodi ha messo a disposizione le dotazioni tecniche per l’avvio del corso che è tenuto da due socie, Tracy Mamutaj che cura la parte di “formazione” e Raffaella Gipponi coordinatrice e referente del progetto.

Lo scopo è quello di stimolare le ragazze detenute in carcere ad una crescita personale e professionale per avviarle ad una attività lavorativa in un’ottica di raggiungimento di una loro autonomia economica, anche in vista del reinserimento sociale al termine del periodo di detenzione.

Una delle ragazze che ha partecipato al laboratorio di Nail art dello scorso anno è diventata la responsabile del servizio di manicure all’interno di San Vittore e ciò le ha consentito di accedere ad una borsa-lavoro regolarmente retribuita.