Migliaia di corde, funi e reti, vendute anche ai bracconieri e utilizzate nei boschi per la cattura degli uccelli vivi, omettendo di emettere, contabilizzare e registrare complessivamente circa 11.000 ricevute fiscali con conseguente mancata dichiarazione dei relativi ricavi.
Questo è stato l’esito della verifica fiscale svolta dalla finanza di Pisogne che ha setacciato e controllato la documentazione amministrativa e fiscale degli ultimi 5 anni di una ditta individuale operante nel Sebino, specializzata nella fabbricazione e commercio di spago, corde e reti. L’azione ispettiva era scaturita nell’ottobre 2016 dopo un intervento che aveva portato al sequestro di oltre 400 reti da caccia tipologia “reti a tramaglio” e “miste-net”, tassativamente vietate dalla Legge.
I finanzieri camuni hanno constatato numerosissime mancate emissioni ed omesse conservazioni dei documenti fiscali attinenti a vendite, anche in modalità “vetrina virtuale”, per un ammontare di ricavi non dichiarati al Fisco di quasi 1 milione ed un’I.V.A. evasa di circa 200.000 euro.
Il responsabile, un 55enne originario di Iseo, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria di Brescia per il reato di distruzione di documenti contabili.
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