Un ulteriore salto di qualità, a Lodi, nel trattamento della calcolosi renale complessa, patologia molto diffusa, spesso correlata a malattie metaboliche o ad alterazioni morfologiche del rene.
Nei giorni scorsi, infatti, all’Ospedale Maggiore il primario di Urologia, Giacomo Piero Incarbone, con metodica mini invasiva e un ottimo risultato finale, ha rimosso completamente un calcolo renale di circa 5 centimetri.
Il calcolo occupava tutta la via escretrice e rischiava di compromettere la stessa funzione renale. Erano diversi anni che a Lodi non si eseguiva un intervento del genere.
Nei prossimi giorni l’équipe del dottor Incarbone sarà impegnata in un altro intervento particolarmente complesso: sarà trattato in laparoscopia un tumore della vescica.
Questo tipo di procedura, in modalità anch’essa mini invasiva, rappresenta una novità assoluta per l’Urologia dell’Ospedale Maggiore. Il fatto è che il neo primario (Incarbone è in attività a Lodi dal 15 ottobre scorso), da una decina d’anni, tutti gli interventi che possono essere eseguiti mini invasivamente, anche nel caso di patologie oncologiche, li opera in laparoscopia che – spiega – «riduce il dolore, consente al paziente un recupero più veloce e limita notevolmente possibili rischi intraoperatori».
Incarbone, cha ha al suo attivo, complessivamente, oltre 4.500 interventi ha competenze chirurgiche anche in chirurgia robotica che molti specialisti considerano una evoluzione della laparoscopia: ha operato con il robot oltre due anni.
Vale la pena ricordare che In sala operatoria, all’ospedale di Lodi, sarà installato prossimamente un sistema che combina robotica, informatica e ingegneria per migliorare la precisione, la sicurezza e l’efficienza delle operazioni: il sistema interesserà oltre alla Chirurgia Generale (per interventi allo stomaco e all’intestino) anche la Chirurgia Urologica (per interventi alla prostata, al rene e alla vescica) e la chirurgia ginecologica.
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