Lo Stato Italiano da poche ore è ufficialmente proprietario della famosa Villa Verdi con parco, vissuta per 50 anni dal maestro Giuseppe Verdi, nella frazione di sant'Agata , in comune di Villanova d'Arda, in provincia di Piacenza.
Fu acquistata nel 1848 dal compositore con i proventi delle sue opere, ristrutturata e ampliata in due anni, sempre migliorata e diventata la casa ospitale di amici, musicisti.
Consegna delle chiavi del cancello, villa e pertinenze (anche un attiva cantina con botti di legno) avvenuta fra Maria Luisa Laddago, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza ; Luciana Scrivano, dell'Agenzia del Demanio e Romano Freddi, sindaco di Villanova, oltre ai rappresentanti legali di due degli eredi e a un gruppo di "amici", giornalisti e rappresentanti del comitato nazionale "Giuseppe Verdi, la sua epoca, la sua terra".
“Oggi è una giornata importante, perché la villa, tramite l’esproprio, passa dal Demanio allo Stato. Abbiamo immediatamente stanziato 370.000 euro di finanziamento per procedere ai primi lavori urgenti. I primi lavori di messa in sicurezza cominceranno molto presto, probabilmente a marzo. Saranno interventi speditivi utili al passaggio ai musei” queste le parole della soprintendente Maria Luisa Laddago. Nonostante l’esproprio, non è stata ancora trovata un’intesa totale sull'indennizzo ai 4 eredi. Si parla di quasi 8 milioni di euro, ma due eredi non sono d’accordo.
Ovvio che il Comitato Giuseppe Verdi plaude alla conclusione dell'iter di acquisizione e all'immediato avvio dei primi lavori. "E' un primo grande passo e segnale - dice Giampietro Comolli, presidente del comitato - che lo Stato e il Comune di Villanova vogliono ridare vita a un luogo-patrimonio assoluto, internazionale, simbolo di un grande compositore, ma anche di un grande uomo risorgimentale, benefattore, ospitale, amante della sua terra. Per questo come comitato abbiamo previsto nel 2025 e 2026, presunto anno di apertura della <<Casa Verdi>> come ci piace già chiamarla, diversi supporti e iniziative per dare a Verdi una posizione unitaria e condivisa, senza campanilismi e gelosie di istituzioni, fra Busseto, Piacenza, Cremona, Milano, Genova... i luoghi frequentati."
Fra le iniziative già messe in campo dal comitato nazionale figura la raccolta di tutti i documenti e carte originali di Verdi sparse in varie e diverse collezioni di privati che potrebbero trovare posto fra gli arredi della futura #casaverdi e dell'ex albergo san Marco di Piacenza dove il maestro sostava prima di ogni viaggio all'estero per prendere il treno per Parigi, Londra, Milano, Vienna, San Pietroburgo...; la creazione di un itinerario socio-culturale del territorio verdiano della bassa piacentina verso il fiume Po; la formazioni di insegnanti delle scuole dell'obbligo italiane per la diffusione e la conoscenza presso nuove generazioni della figura umana e di compositore, di uomo agricoltore e risorgimentale, protagonista di una "nascente" Italia unita per non dimenticare; stimolare raccolta di fondi per salvare tutto il patrimonio immobiliare e socioculturale di territorio che fa capo a Giuseppe Verdi
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