Per qualcuno si tratta di un’occasione di rilancio, dopo tante difficoltà dovute alla crisi economica. Per altri dell’opportunità di qualificarsi professionalmente senza investire un capitale e senza dover prendere un diploma a cinquant’anni suonati.
Ascoltare le storie di chi ha aderito al progetto 'Una Comunità per il lavoro', significa comprendere molte delle difficoltà affrontate da chi si trova nel mondo del lavoro oggi.
Il corso di formazione per diventare prima Asa, assistenti socio assistenziali, e poi Oss, operatori sociosanitari, è iniziato nei giorni scorsi anche nella sede del Cfp di Casale, in piazza Leonardo da Vinci.
Il progetto, sostenuto da Fondazione Cariplo e Sal, è promosso dalla Fondazione Comunitaria di Lodi e vede coinvolti in rete CFP, CPIA e ASST, oltre a nove amministrazioni comunali, cinque Residenze Sanitarie Assistenziali, due Residenze Sanitarie per Disabili e una cooperativa sociale, che eroga il servizio di assistenza domiciliare.
Punta a formare 24 operatori socio sanitari specializzati e si rivolge a persone che vogliono riqualificarsi e migliorare le proprie competenze professionali.
“Ho lavorato come addetto al trasporto dei pazienti in un centro diurno, poi però ho perso il posto dopo il Covid - racconta uno degli allievi, Matteo Coppini, che ha 26 anni e vive a Casalpusterlengo - . La mia famiglia mi ha suggerito di rilevare un bar, ma vista la mia esperienza con le persone fragili ho pensato che preferivo fare qualcosa di diverso. Qualcosa che mi ripagasse anche a livello umano, come accade con queste professioni”.
Anche per Sonia Ossola, 58enne di Bertonico, il progetto 'Una comunità per il lavoro' rappresenta un punto di svolta.
“Facevo la segretaria di direzione a Milano, poi sono rimasta a casa qualche anno fa, ma ho solo la licenza di scuola media e quindi trovare un altro mestiere non era facile – spiega - . Questa è un’occasione valida, perché non serviva un diploma e mi permetterà di riqualificarmi”.
Per lei l’aspetto positivo è che si tratta di un corso gratuito, ma le piace anche l’idea di aiutare persone anziane, visto che aveva un forte legame con la sua nonna materna e si sente empatica.
Alham Laabid, 34enne di Codogno, è nata a Casablanca ma vive in Italia da quando era bambina. Al momento è disoccupata con tre figli, quindi è felicissima di aver iniziato questo corso.
“Si tratta di un’occasione per svolgere un incarico che ti permette di sostenere persone che hanno bisogno di tanto ma possono anche darti tanto” sottolinea convinta.
Gli allievi selezionati sono in tutto 24, due uomini e per il resto donne, che hanno tra i 19 e i 56 anni. L’età media è intorno ai 40 anni e si tratta di 13 cittadini italiani e di 11 cittadini stranieri, residenti da molti anni a Lodi o nei dintorni.
A Casale, come avviene anche a Lodi, gli studenti parteciperanno alle lezioni ogni pomeriggio, dalle 13,30 alle 18,30, fino a fine luglio e poi, dopo la sospensione di agosto, dal primo settembre a metà ottobre.
Successivamente, fino a fine dicembre, seguiranno dei tirocini nelle residenze sanitarie assistite o per disabili (che partecipano al progetto) e poi torneranno in aula per un mese e mezzo, prima di seguire un esame in febbraio e diventare Asa.
A quel punto inizierà il corso per diventare Oss, che ha 20 posti a disposizione e avrà lo stesso andamento, con lezioni in classe e poi tirocinio nelle strutture lodigiane. Durante questo periodo di studio riceveranno una diaria mensile di 500 euro.
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