Questa mattina all’alba, la Polizia di Stato di Varese ha dato esecuzione a 19 ordinanze cautelari di cui 11 di custodia cautelare in carcere e 8 con obbligo di dimora nelle ore notturne e presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria a carico di altrettanti soggetti dediti al traffico di sostanze stupefacenti, cocaina, eroina e hashish, estorsione e possesso di armi.
Tra gli arrestati anche il frontman di una band TRAP locale, presunto fornitore di armi nonché a capo di un gruppo di spacciatori attivi in ambito boschivo.
Nel corso delle perquisizioni eseguite questa mattina a carico degli indagati sono stati arrestati in flagranza di reato tre soggetti, due dei quali già destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria mentre il terzo è un ulteriore componente della band trap coinvolta nell’operazione.
Gli agenti della Squadra Mobile hanno sequestrato alcuni fucili e circa 9 kg di stupefacente tra hashish e cocaina.
L’operazione, ribattezzata “NOTE STONATE”, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese e condotta dagli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Varese ha preso avvio da servizi di monitoraggio e controllo di un’area boschiva, interessata dal fenomeno dello spaccio di droga, situata nel Comune di Malnate, dove insisteva una postazione di spaccio gestita da tre nordafricani.
I primi servizi di osservazione svolti dal personale della Sezione Antidroga evidenziavano che gli stranieri avevano, nella loro disponibilità, armi corte e lunghe, tra cui un fucile mitragliatore tipo AK47.
Grazie ai servizi svolti all’interno delle adiacenti aree vegetative, anche con visori notturni, termici e droni, venivano in pochi giorni osservati tutti gli spostamenti e le abitudini quotidiane dei tre stranieri, attività che consentiva altresì di individuare, ben nascosto a debita distanza dal luogo di spaccio, il loro bivacco/dormitorio.
Gli elementi così raccolti consentivano alcuni giorni dopo di trarli in arresto in un particolare e raro momento in cui gli stessi risultavano separati tra loro.
Nel corso dell’attività d’indagine, è stato monitorato un tentativo di incendio a scopo estorsivo da un noto pregiudicato locale per motivi in parte legati a “contrasti” di carattere personale.
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