Si è riunito presso il circolo Arci Ghezzi di Lodi un gruppo ampio di associazioni, movimenti e realtà del terzo settore che si sono attivate in questi giorni e hanno dimostrato grande attenzione e sensibilità al tema dell’Ucraina.

Il tavolo di coordinamento sull’Ucraina ha ribadito una netta e ferma condanna alla aggressione unilaterale da parte della Russia nei confronti dell’Ucraina, unitamente a un appello alla pace e alla via del dialogo e della diplomazia come elementi fondamentali per uscire da questa crisi.

In questo dramma le associazioni si rivolgono al nostro governo e all’UE affinché le persone costrette a fuggire trovino le frontiere europee aperte e accessibili e affinché si predisponga con urgenza un piano europeo d’accoglienza con una suddivisione equa tra i Paesi membri. Questa è un’emergenza umanitaria senza precedenti dal 1945 secondo l’Onu. In Polonia si è fermato oltre il 60% dei tre milioni finora fuggiti secondo l’Acnur.

Durante l’incontro, il racconto di una famiglia di produttori di scarpe scappati da Kiev con due bambini, seguiti nel territorio da operatori Caritas, ha reso tutti ancora più consapevoli che il supporto territoriale organizzato è l’azione più efficace che oggi possiamo sostenere mettendo in moto una grande rete di solidarietà e di accoglienza integrata.

Ancora oggi non sono state definite le modalità organizzative con cui gestire gli aiuti, poiché le emergenze vanno pensate con una gestione ordinaria e non straordinaria: In questo senso è fondamentale sostenere le raccolte fondi nei territori o a livello nazionale ed evitare raccolte di indumenti e cibo la cui gestione in questa fase diventa complessa per l’impossibilità di entrare in Ucraina.

Si tratta di una situazione che dovrà essere gestita nel medio e lungo periodo e non può essere lasciata esclusivamente alla immediata e spontanea vicinanza e disponibilità all’accoglienza di molte cittadine e cittadini.

Nel lodigiano il Centro Raccolta Solidale per il Diritto al Cibo è il punto di riferimento per chi vuole donare dei generi alimentari che verranno destinati anche alle prime famiglie ucraine già presenti nel nostro territorio.

Il terzo settore potrà contribuire molto nell’ integrazione dei servizi offerti e nell’inclusione, senza volersi sostituire al ruolo fondamentale delle Istituzioni, ma, essere in sinergia e in rete con le istituzioni mettendo a disposizione competenze, tempo e volontari per un progetto di accoglienza che diventi integrato e coordinato a livello territoriale.

In questo senso è stato concordato un incontro con il Prefetto di Lodi per martedì 22 alle 18.00 per esplicitare la disponibilità del terzo settore a mettersi in sinergia con le Istituzioni che devono però oggi rispondere con velocità e non in una logica emergenziale. Le migrazioni ormai e in prospettiva vanno pensate con una gestione ordinaria e non straordinaria.

È stato sottolineato come questa nuova emergenza porterà in Italia altri profughi che si aggiungeranno a quelli già presenti di altre nazionalità: tutte le persone accolte devono avere la stessa dignità nell'accoglienza, senza che vi siano distinzioni emotive derivanti dal paese di origine. 

(La rete di Lodi Solidale, Arci Ghezzi Lodi, Caritas del lodigiano, Croce Rossa di Lodi, AGESCI gruppi Lodi 1 e 2, Comunità il Pellicano,  MEIC, Famiglia Nuova, CGIL del Lodigiano, CISL Pavia-Lodi, UIL del lodigiano, Centro Servizi Volontariato Lombardia Sud, Centro Raccolta Solidale per il Diritto al Cibo, ANED,  ANPI del lodigiano, AUSER provincia di Lodi e C.L.E.B.A Lodi).