Il Consiglio direttivo della Federazione Regionale Allevamenti Equini si è riunito sotto la guida del Presidente Ferruccio Badi, nel frattempo divenuto anche presidente della Federazione nazionale equini di Confagricoltura.
Sull’emergenza sanitaria Badi ha informato delle sue azioni nei confronti di Regione Lombardia per sollecitarla a varare interventi specifici per il settore, ma senza avere al momento riscontri operativi.
La crisi generata dai diversi lockdown sta accentuando i suoi effetti sulla economia del settore.
La primavera quest’anno si presenta piuttosto complicata e l’esclusione dell’ippicoltura dai decreti ristori può compromettere seriamente il prosieguo dell’attività. «In queste condizioni possiamo resistere ancora un paio di settimane, non oltre», ha affermato.
Tra le altre cose sono emerse delle palesi incongruenze per il comparto, ad esempio: si può praticare attività sportiva all’aperto ed individuale, ma il problema sono gli spostamenti che sono vietati.
Le scuole di equitazione sono di fatto ferme. La conseguenza è che di fatto ad oggi questa attività è ferma.
Nel corso del consiglio, Badi ha formulato la proposta di organizzare, su base volontaristica, un gruppo di esperti dei diversi temi che interessano l’ippicoltura. Badi, infine, ha relazionato sull’iter parlamentare della legge Gadda che riguarda la riforma del settore equestre.
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