Sono state sufficienti un paio di perturbazioni atlantiche, neppure troppo intense, a mandare in tilt a Lodi la rete di scolo delle acque bianche, la pioggia.
E' la riprova, sconcertante, della mancanza endemica di manutenzione di tombini e chiusini che perdura da anni. Malgrado le promesse di questa o quella amministrazione, il problema riemerge sistematico ad ogni temporale, creando una infinità di problemi soprattutto a pedoni e ciclisti, 'lavati' dai veicoli di passaggio.
Il problema non riguarda solo qualche zona della città, ma l'intero abitato: ciascuno ha le sue pozzanghere, più o meno estese, qualcuna ormai assunta a lago permanente.
Impercorribile il sottopasso di via Nino Dall'Oro, dove l'acqua stagnante rende inaccessibile ai pedoni uno dei pochi tratti di collegamento tra il quartiere di San Fereolo e il centro città.
E le amministrazioni passano, mentre i problemi restano.
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