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PRESI TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI

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Mercoledì 10 Maggio 2017

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Con la loro attività illegale consentivano a migranti provenienti dalla Somalia e da altri Paesi del Corno d’Africa, soccorsi nel canale di Sicilia, di arrivare illecitamente in Germania, Svezia, Norvegia, Regno Unito e Francia.

In pratica utilizzavano l’Italia come una testa di ponte, e, dopo un periodo di permanenza illegale dei clandestini sul territorio nazionale, i criminali li mettevano in condizione di poter richiedere il riconoscimento della protezione internazionale, organizzando e gestendo il loro viaggio verso il Nord Europa

Questa mattina, al termine dell’indagine “Hawala.net”, gli uomini della Squadra mobile e della Digos di Bari si sono attivati per dare esecuzione ai 16 provvedimenti emessi dal Tribunale.

Esito dell’operazione: cinque persone di origine somala arrestate, due delle quali ai domiciliari, notificata la misura cautelare della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio ad un collaboratore dell’ufficio anagrafe del comune di Bari.

Era proprio lui che, dietro ricompensa in denaro, rilasciava false attestazioni di residenza dei cittadini somali nel capoluogo pugliese.

Oscurati anche i siti Internet illecitamente utilizzati dal gruppo criminale per le operazioni finanziarie online che, nel corso dei due anni di indagini, iniziate nel 2015, hanno documentato un movimento di denaro di circa 9 milioni di dollari americani.

I flussi di denaro avvenivano attraverso il sistema della “Hawala informatica”, basata su rimesse di denaro e compensazioni di varie agenzie in Italia e all’estero, fondate sulla fiducia negli intermediari e su schemi informali.

Sequestrati due internet point, attivi a Bari e Catania, gestiti dall’organizzazione criminale, utilizzati come basi logistiche e operative per l’accoglienza e il trasferimento dei migranti, oltre che per la gestione delle piattaforme online per la movimentazione del denaro.

I documenti falsi venivano acquistati a Napoli e poi forniti ai clandestini dietro pagamento di cospicue somme di denaro.

Nel corso delle indagini sono stati inoltre arrestati in flagranza di reato diversi migranti di origine somala, per il possesso di documenti falsi.

Accertati anche collegamenti tra il gruppo criminale e alcuni utilizzatori di Facebook chiaramente filo-jihadisti, riconducibili al gruppo terroristico di matrice islamica somalo Al-Shabaab.

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