La Fondazione Comunitaria della provincia di Lodi ha un nuovo presidente.

Si tratta di Alfio Quarteroni, matematico di fama internazionale e già Fanfullino D’Oro. E' stato eletto all’unanimità dal nuovo consiglio direttivo, riunitosi oggi pomeriggio alle 18 nella sede della Fondazione Comunitaria in corso Archinti a Lodi.

Il consiglio si è insediato e ha proceduto alla votazione per il presidente, ma per ora non sono ancora stati definiti Comitato Esecutivo, Comitato di Gestione del Patrimonio o vicepresidenti.

“Ho proposto di rinviare questa decisione al prossimo CDA, che vorrei tenere nella prima metà di settembre – ha detto il neo presidente - . In questo lasso temporale confido di poter avere una migliore conoscenza dei curricula dei consiglieri e di poter quindi fare delle scelte più informate”.

Anche perché la sua idea è quella di lavorare in squadra, coinvolgendo gli altri componenti del consiglio e valorizzandoli al massimo.

Nel corso della seduta il neo presidente ha voluto ringraziare i suoi colleghi di consiglio per la fiducia accordatagli, sottolineando che spera davvero sia ben riposta. E ha voluto estendere anche altri ringraziamenti: anzitutto al presidente uscente Mauro Parazzi e ai consiglieri della passata amministrazione, cui dice di voler guardare per ricevere consigli e per apprendere dalla loro testimonianza ed esperienza. Poi anche al prefetto di Lodi, Enrico Roccatagliata, e al sindaco Andrea Furegato, che hanno pensato a lui come candidato per la Fondazione.

“La mia non è stata una decisione facile per diversi motivi - ha dichiarato Quarteroni - . Pur abitando a Lodi da quasi 40 anni, devo confessare di aver vissuto poco la vita di relazione con il territorio. Il mio lavoro mi ha tenuto sempre piuttosto lontano, girovagando per il mondo. La conoscenza e le relazioni degli altri consiglieri mi saranno dunque preziose. Il secondo motivo di dubbio per me è stato quello legato alla mia disponibilità temporale, visto che i miei impegni accademici sono sempre tanti, nonostante i miei sforzi per ridurli. Ho accettato perché sono stato rassicurato sul fatto che potrò contare sulla collaborazione e comprensione del resto del consiglio”.

“Questo detto – ha continuato il neo presidente - , non avrei accettato se non avessi avuto la speranza di poter dare un contributo significativo. Non ho esperienza di amministrazione della cosa pubblica, ho però una grande esperienza nella valorizzazione delle competenze visto che penso di aver lanciato nel mondo dell’università e della ricerca migliaia di studenti e diverse centinaia di giovani ricercatori, molti dei quali rivestono oggi cariche importantissime in molte università internazionali (tra questi anche Gianluigi Rozza, nuovo membro del consiglio della Fondazione Comunitaria, ndr). Credo anche di avere buone capacità di valutazione di proposte e progetti, dato che l’ho fatto in numerosissimi consessi, in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Sono certo che questo mi sarà molto utile nello scegliere, insieme al resto del consiglio, iniziative di valore e che possano poi nel tempo autosostenersi”.

Durante la prima seduta, il nuovo presidente ha voluto mettere in evidenza che lavorerà con libertà e spirito aperto. “Ragionerò senza condizionamenti o pregiudizi di carattere territoriale, politico, culturale o di genere, per sviluppare una visione strategica atta a promuovere nella nostra Provincia iniziative ambiziose e sfidanti e che possano generare impatto duraturo e sostenibile - ha detto - . Sono certo che il Consiglio ispirerà le proprie azioni alla promozione del bene comune, con la consapevolezza di essere portatori di un esclusivo interesse collettivo della nostra comunità”.