Verso le 7 di ieri mattina, due Volanti della Questura di Como, transitando in Viale Geno, si sono imbattuti in un giovane nordafricano, col viso sporco di sangue, che correva rincorso da un uomo che urlava chiedendo aiuto agli agenti.

Gli operatori, riconosciuto il giovane in fuga, un tunisino di 19 anni, lo hanno fermato, recuperando poi anche un registratore di cassa che aveva perso durante la corsa.

L’uomo, un cinquantaquattrenne comasco proprietario di un esercizio commerciale della via, ha spiegato agli agenti di aver sorpreso il giovane straniero all’interno del suo locale mentre rovistava e si impossessava dei contanti della cassa; vistosi scoperto, lo avrebbe minacciato con un coltello per guadagnarsi la fuga.

I poliziotti, nel frattempo, sono stati raggiunti dal proprietario di un altro ristorante della zona, che denunciava il furto del registratore di cassa anche dal suo locale, assieme ad una valigetta contente mance ed ulteriori contanti.

Con il tunisino già in auto e pronti per portarlo in Questura, i poliziotti sono stati contattati dal gestore di un terzo locale pubblico che denunciava il furto e il contenuto della cassa.

In Questura, la conta della refurtiva che gli è stata sequestrata vede, due chiavi di auto, 5 smartphone, collane, anelli, orologi, taglierini e coltelli, nonché denaro contante tra sterline, banconote polacche, franchi svizzeri e più di 1000 euro.

All’interno della Questura poi, il tunisino ha mantenuto un comportamento decisamente ostile e poco collaborativo nei confronti degli agenti.

Così ora dovrà rispondere ai magistrati comaschi oltre di rapina, di resistenza a Pubblico Ufficiale, furto e porto d’armi od oggetti atti ad offendere.