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RICATTI ONLINE IN COSTANTE CRESCITA

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Lunedì 31 Dicembre 2018

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Questo il bilancio per la Polizia postale per il 2018, costantemente orientata alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica.

Sono stati effettuati 43 arresti e 532 denunce nell’ambito della pedopornografia online; tra le operazioni più significative, coordinate dal Centro nazionale del Servizio polizia postale e delle comunicazioni, l’operazione “Ontario” con 22 perquisizioni, 4 arresti e 18 denunce; l’operazione “Safe friend”, nell’ambito della quale sono state eseguite 15 perquisizioni, 2 arresti e 13 denunce. Le indagini svolte anche in modalità sotto copertura nell’operazione “Good Fellas” hanno consentito di eseguire 14 perquisizioni, portando all’arresto di 4 persone, nonché di denunciare in stato di libertà altri 10 indagati. L’Operazione denominata “Showcase” si è conclusa con 15 perquisizioni, la denuncia di 14 persone e l’arresto di un altro indagato.

Invece nell’ambito della prevenzione e le attività di monitoraggio della Rete sono stati coinvolti ben 33.086 siti internet, di cui 2.182 inseriti in black list.

Il ricatto online è un fenomeno in continua crescita con 940 casi trattati dall’inizio dell’anno. Dal mese di gennaio ad oggi sono state denunciate 955 persone e 8 persone sono state arrestate per aver commesso estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie sui social network, minacce e trattamento illecito di dati personali.

L’aumento del numero degli adolescenti presenti sul web ha determinato una crescita esponenziale del numero di minorenni vittime di reati contro la persona: dai 104 casi registrati nel 2016 si è passati a 177 nel 2017 e 202 casi trattati nel 2018, le vittime hanno tutte un’età compresa tra i 14 e i 17 anni.

In crescita anche le truffe online: nel 2018 la Postale ha denunciato 3.355 persone, ne ha arrestate 39, ha sequestrato 22.687 spazi virtuali, ha ricevuto e trattato circa 160 mila segnalazioni di truffe o tentate truffe.
Di evidente incremento è l’attività di contrasto alla minaccia contro le infrastrutture svolta dal Centro nazionale anticrimine per la protezione delle infrastrutture critiche (C.n.a.i.p.c.), attestata dal rilevante aumento del numero di alert diramati dalle infrastrutture critiche nazionali che, rispetto al 2017, si è quasi raddoppiato sino a raggiungere 55.843 segnalazioni di sicurezza. 

In particolare la Sala operativa del Centro ha gestito:

442 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale;

97 richieste di cooperazione nell’ambito del circuito “High Tech Crime Emergency”.

Contro le più evolute tecniche di hackeraggio, i malware e le tecniche di phishing, per contrastare il financial cybercrime specialmente nei rapporti commerciali, la Polizia postale ha recuperato e restituito circa 9 milioni di euro dalle frodi denunciate. Sono ancora in corso attività di cooperazione internazionale per recuperare oltre 38 milioni di euro delle frodi intervenendo in tempo reale sulla segnalazione e bloccando la somma prima che venga polverizzata da vari prestanome. Solo con l’operazione “Emma4” di Europol in collaborazione con 30 Paesi europei, in Italia sono stati identificati 101 “money mules “ cioè destinatari di somme illecite provenienti da attacchi informatici e phishing, che hanno offerto la propria identità per l’apertura di conti correnti. Di questi, 50 sono stati arrestati e 13 denunciati in stato di libertà.

Delle 320 transazioni per circa 34 milioni di euro, 20 milioni di euro sono stati bloccati e recuperati grazie alla piattaforma “OF2CEN” realizzata per prevenire e contrastare le aggressioni al sistema economico finanziario.

Tra le ultime operazioni la “Travellers” conclusa con 6 arresti di appartenenti a un’associazione criminale che si occupava di dotare gli associati di conti correnti intestati a società inesistenti, apparati POS portatili abilitati a transazioni con carte di credito e carte prepagate per riciclare le somme illecitamente rubate.

La Polizia postale, nelle attività di prevenzione e contrasto al terrorismo internazionale di matrice jihadista e, in particolare, ai fenomeni di radicalizzazione, nel 2018 ha monitorato circa 36mila spazi web (siti, weblog, forum, portali di social network e i cosiddetti “gruppi chiusi”) rimuovendo 250 contenuti.

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