“Siamo soddisfatti per il rinvio al 2023 della riforma della Pac. Questa decisione scongiura i tagli e offre la possibilità di ripensare alcune proposte negative rispetto alla programmazione. Penso alla cancellazione della Regioni come autorità di gestione e all’eccessivo appesantimento burocratico legato ai condizionamenti ambientali che risultavano altra cosa rispetto alle richieste legate alla sostenibilità ambientale”.
Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, in merito alla posizione approvata dalla commissione Agricoltura dell’Europarlamento sul regolamento transitorio della Politica agricola comune, che prolunga l’efficacia dei regolamenti Pac oltre il 2020.
L’entrata in vigore della nuova Pac sarà rimandata dal 2021 al 2023 se entro il 30 ottobre non saranno pronti nuovo bilancio Ue e riforma.
“La Pac – ha sottolineato l’assessore – deve rimanere un sostegno alla competitività e alla produttività agricola. Quindi al reddito delle aziende. Deve essere protetta da tentativi di centralizzazione statale che rischiano di provocare solamente ritardi nei pagamenti”.
“Auspichiamo che il commissario europeo – ha concluso l’assessore Rolfi – sappia intraprendere un percorso nuovo per la costruzione della futura Pac, dopo il rinvio della validità dell’attuale al 2023. Un percorso che tenga conto anche delle esigenze scaturite a causa della problematica Covid“.
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