Da poche settimane la LICE, Lega Italiana contro l’Epilessia, ha riconosciuto l’ASST di Lodi e nella fattispecie la sua struttura di Neurologia, Centro di secondo livello nella diagnosi e cura dei pazienti affetti da malattia epilettica. In precedenza era sì centro di riferimento, ma di primo livello.
“Il riconoscimento – afferma il primario, Vincenzo Belcastro – è assegnato tenendo conto di alcuni indicatori: il volume dell’utenza, il numero dei medici impegnati nell’assistenza del paziente e degli elettroencefalogrammi eseguiti, il profilo e la dimensione della produzione scientifica”.
Sono indicatori che a Lodi confermano un’attività clinica in crescita (1.000 pazienti presi in carico, 700 visite all’anno, 1.200 elettroencefalogrammi svolti) con quattro specialisti dedicati alla cura e al monitoraggio delle patologie epilettiche.
Il riconoscimento acquisito è il risultato di un ulteriore upgrade della struttura neurologica del Maggiore: consentirà un salto in avanti nel trattamento del paziente, con l’accesso agli ultimi ritrovati della farmacologia; il “pieno inserimento di Lodi – aggiunge Belcastro – nella rete della ricerca nel campo della epilessia, con l’opportunità di nuovi percorsi di indagine diagnostica e un ruolo da protagonista nell’ambito della formazione e dell’aggiornamento”.
A questo proposito è già in cantiere (è in programma il 14 aprile, a Lodi) la quinta edizione del congresso nazionale, con professionisti della salute provenienti da tutt’Italia, dedicato all’epilessia, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come malattia sociale: può esordire a tutte le età della vita e interessa circa una persona su 100 (si stima che in Italia ne siano affette 500/600 mila persone). Vale la pena ricordare che esistono numerose patologie o sindromi caratterizzate da manifestazioni epilettiche.
L’apprezzamento formale della LICE darà nuovo slancio all’attrattività del Centro di Lodi: i pazienti che si affidano alla cura del Centro già giungono da tutte le regioni del paese, non solo dal territorio lodigiano o extra provinciale.
L’appeal è alimentato con una dotazione di avanzate tecnologie diagnostiche: recentemente sono stati consegnati nuovissimi elettroencefalografi.
Di più. “Con una delibera regionale lombarda del settembre scorso – ricorda il direttore della Neurologia – quello di Lodi è stato inserito tra i centri qualificati per la diagnosi e cura anche di due sindromi epilettiche rare: quella di Dravet e di Lennox-Gastaut. Dal punto di vista epidemiologo interessano tra i 10 e i 15 soggetti. Ciò significa – continua Belcastro – che possiamo prescrivere farmaci specifici che prima non eravamo autorizzati a fare”.
L’équipe di neurologi che collabora con il primario si occupa, fra l’altro, anche di ictus cerebrali, con la stroke unit, di malattie neurodegenerative, cefalee, sclerosi multipla, etc.
Dispone di posti letto per l’assistenza in acuto e si distribuisce in nove ambulatori di secondo livello (alcuni di essi presidiano anche le case della comunità di Sant’Angelo, Codogno, Casalpusterlengo).
Nel 2025, ad ottobre, l’attività ambulatoriale ha registrato un incremento del 22,2%: sono state 13.500 le prestazioni erogate ed è verosimile che alla fine dell’anno si attesteranno a quota 15.000.
Il personale medico è stato incrementato del 30%, passando da 9 a 12 unità (escluso il primario). Lo stesso segno positivo riguarda anche il personale tecnico passato da 4 a 7 professionisti.
Una decina le pubblicazioni scientifiche cofirmate dai neurologi di Largo Donatori del Sangue. E poi c’è la convenzione con la Scuola di Specializzazione in Neurologia dell’Università di Pavia che consente ai futuri specialisti di svolgere presso l’Ospedale di Lodi attività di tirocinio in modalità “extra rete formativa”. Diversi sono gli specializzandi che si alternano nel corso dell’anno.
Era ricoverato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, per...
E' accaduto nel Cremonese; le forze dell’ordine stanno...
Un uomo di 57 anni di Vescovato ha improvvisamente perso...