Al termine di complesse attività investigative - coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano e condotte da militari specializzati della Guardia di Finanza, stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini per 12 indagati (in concorso con altre 3 persone per le quali la rispettiva posizione era già stata definita con patteggiamento) per il reato di frode informatica.
Tramite attività di perquisizione, ispezioni informatiche e innovative tecniche di analisi sviluppate nel tempo, sono stati ricostruiti i passaggi attraverso i quali gli utenti dell’operatore telefonico TIM si sono visti addebitare, per il periodo dal 2017 al 2020, importi non dovuti per attivazioni indebite di servizi sul proprio dispositivo mobile.
Tra gli indagati, all’epoca dei fatti, 2 dipendenti di TIM S.p.A., 5 dipendenti di Engineering S.p.A. e i dipendenti di Reply S.p.A., tutti nelle rispettive qualità di referenti per i servizi VAS delle società coinvolte, comunque aventi un ruolo, anche tecnico, in tale specifico settore.
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