Ieri la Questura di Como ha coordinato un articolato servizio di ordine e sicurezza pubblica volto alla prevenzione e alla repressione delle attività di spaccio nei boschi nell’area territoriale lariana del “Parco Pineta”. Analogo servizio è stato contestualmente svolto dalla Questura di Varese nella parte del parco ricadente nella propria giurisdizione.
Alle operazioni hanno partecipato 42 agenti di cui 11 della Questura di Como, 9 del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia della Polizia di Stato, 10 dell’Arma dei Carabinieri, 4 Carabinieri Forestali di Appiano Gentile, 2 Baschi Verdi, una unità cinofila e un elicottero della Guardia di Finanza, oltre, infine, a 4 operatori della Polizia Locale di Appiano Gentile (CO).
Il servizio, suddiviso in più aree del “Parco Pineta”, si è svolto fra Oltrona di San Mamette, San Bartolomeo al bosco, La Pinetina e nelle aeree silvestri fra Appiano Gentile e Mozzate ed è consistito in attività di controllo del territorio, con particolare attenzione agli accessi alle aeree boschive.
Sono state controllate 62 persone e 48 veicoli ed è stato denunciato un italiano, G.F., classe 1980, con precedenti di polizia per stupefacenti, reati contro il patrimonio e contro la persona.
In particolare, nei pressi di San Bartolomeo del Bosco, alcuni agenti della Questura, dei Carabinieri di Olgiate Comasco, dei Carabinieri Forestali di Appiano Gentile, dei Baschi verdi e dell’unità cinofila della Guardia di Finanza facevano accesso alla zona dove erano stati segnalati bivacchi e luoghi di spaccio.
Mentre il cane Artù, da subito, fiutava una traccia, gli agenti udivano delle voci provenire dalla vegetazione più fitta e improvvisamente scorgevano due uomini correre nel bosco. Uno dei due veniva fermato e identificato per G.F. il quale, alla presenza di tutti gli agenti, andava in escandescenza e pertanto veniva denunciato per oltraggio e minacce a pubblico ufficiale dai Carabinieri Forestali di Appiano Gentile.
Si rinveniva, nello stesso luogo, il relativo bivacco verosimilmente utilizzato per lo spaccio nei boschi in cui era presente, oltre al materiale da confezionamento del tipo cellophane, anche una batteria di una macchina utilizzata per creare energia elettrica dagli spacciatori.
Inoltre, nella serata di ieri, alcune volanti, anch’esse impegnate nell’attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti nelle aree boschive, sorprendevano due soggetti di probabile etnia magrebina che si muovevano con fare sospetto nei pressi di un giaciglio sistemato fra la vegetazione, nella zona di Montano Lucino.
Appena visti gli uomini in divisa, i due stranieri cercavano di scappare inoltrandosi nella fitta boscaglia, immediatamente inseguiti dai poliziotti.
Uno dei due fuggitivi, in particolare, durante la sua corsa, gettava a terra un borsello blu, che aveva a tracolla, e un coltello con lama di 20 cm, che teneva nella mano destra. Bloccato poco dopo da due poliziotti, l’uomo cercava di divincolarsi e, nella violenta colluttazione, un agente riportava lesioni guaribili in cinque giorni.
L’altro soggetto, benché inseguito da altri poliziotti, riusciva invece a far perdere le proprie tracce nella vegetazione. Nelle tasche dell’uomo bloccato sono state trovate due dosi di cocaina, rispettivamente di 0,91 e 0,52 grammi.
All’interno del borsello, di cui egli si era disfatto poco prima, sono stati invece rinvenuti diversi involucri di stupefacente ed in particolare eroina (20.59 gr.), cocaina (13.30 gr.) ed hashish (38.31 gr.), oltre che 450 Euro in contanti e due telefoni cellulari. In corrispondenza del giaciglio dove i due fuggitivi erano stati inizialmente avvistati, sono stati inoltre rinvenuti e successivamente sequestrati un bilancino di precisione, diversi rotoli di cellophane trasparente, un martellino in ferro frangi vetro, altri due telefoni, 5 power-bank e vari sacchettini in plastica, usati per il confezionamento dello stupefacente da rivendere poi al dettaglio.
Lo straniero Z.S., cittadino marocchino irregolare sul territorio nazionale, è stato quindi arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a Pubblico Ufficiale, denunciato per il porto del coltello e associato alla Casa Circondariale di Como a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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