A circa un mese dall’entrata in funzione del nuovo assetto viabilistico dell’area nei pressi dell’Ospedale Maggiore, Asvicom Sistema Impresa ha effettuato in collaborazione con gli esercenti insediati in zona un monitoraggio degli effetti prodotti da tali cambiamenti sulle attività commerciali, con particolare riferimento a quelle comprese nell’isolato tra via Borgo Adda e Largo Donatori del Sangue.

“Nel confronto preventivo con l’amministrazione comunale - ricorda il presidente dell’associazione, Vittorio Codeluppi - avevamo portato la testimonianza delle forti preoccupazioni degli operatori commerciali per il possibile impatto negativo delle misure di riorganizzazione della viabilità che erano allo studio. Come noto, le perplessità si concentravano soprattutto sull’inversione del senso di marcia nel primo tratto di via Borgo Adda, un cambiamento radicale che veniva considerato capace di stravolgere i delicati e consolidati equilibri su cui si basava l’identità commerciale di quest’area, ben sapendo come la componente abitudinaria incida sulle scelte dei consumatori. Questa analisi si fondava anche sulla negativa esperienza della pur breve sperimentazione di questo assetto viabilistico effettuata nel 2016, rapidamente revocata proprio perché si dimostrò inefficace rispetto all’obiettivo di migliorare scorrevolezza e sicurezza del traffico e penalizzante per le attività produttive. Le verifiche che abbiamo effettuato, che prendono in considerazione e mettono a paragone il mese di Settembre 2018 con Settembre 2019, non esauriscono certamente un serio ed approfondito lavoro di valutazione degli effetti dei cambiamenti che sono stati introdotti, ma rappresentano un primo riscontro di cui tener conto e la base di partenza per riaprire il confronto con l’amministrazione”.

“Il monitoraggio - spiega Federica Marzagalli, responsabile organizzativa Asvicom - è stato svolto raccogliendo presso ogni attività commerciale interessata sia considerazioni sui cambiamenti osservati nei flussi di traffico a seguito dell’introduzione del nuovo assetto, sia dati relativi all’andamento delle vendite, per stimare eventuali variazioni in termini di numero dei clienti, fasce di afflusso nel corso della giornata, ricavi complessivi. Il quadro che è emerso è naturalmente molto articolato, per la natura merceologica differente dei diversi negozi, le rispettive posizioni nella via, gli orari di apertura; tutte le analisi sono però accomunate da un elemento condiviso, che è la chiara constatazione di come l’inversione del senso di marcia nel primo tratto di via Borgo Adda, associata all’apertura a doppio senso di Largo Donatori del Sangue ed all’immissione diretta in via Secondo Cremonesi provenendo da via Massena (e quindi dalla tangenziale est), abbia drasticamente ridotto i passaggi nella stessa via Borgo Adda, in particolare quasi azzerando i transiti in arrivo dalla tangenziale, che sono quelli che alimentavano la quota prevalente degli accessi di clientela occasionale ai negozi della zona. Si tratta di un effetto che secondo le testimonianze raccolte è particolarmente accentuato nella prima fase della mattinata. Un altro elemento da considerare e che è stato ripetutamente sottolineato non ha una valenza economica diretta, ma ha un forte impatto a livello organizzativo: i mezzi dei fornitori subiscono non di rado sensibili rallentamenti ed i tempi medi per giungere al recapito delle consegne sono significativamente aumentati”.

“La sensazione – conclude Codeluppi – è che ai disagi per le attività commerciali (che erano stati prefigurati e che in sostanza si sono verificati) non corrisponda almeno un miglioramento delle condizioni generali di accessibilità all’Ospedale e di attraversamento veicolare di un comparto della città di tale importanza. Non siamo intenzionati a dare giudizi affrettati e riteniamo che sia opportuno proseguire nel monitoraggio per acquisire dati ancor più consolidati e attendibili, ma allo stesso tempo è necessario che si riapra e che si sviluppi con continuità anche il confronto con l’amministrazione, perché si possano fare valutazioni congiunte e se possibile trovare soluzioni condivise”.