Il maltempo ha lasciato il segno.
In Lombardia la vendemmia sta partendo in ritardo di una settimana rispetto allo scorso anno e con un taglio medio di almeno il 10% delle rese a causa delle grandinate che hanno colpito la regione, in particolare la Bergamasca.
Oggi sono stati staccati i primi grappoli nei filari di Coccaglio in Franciacorta, che è tradizionalmente la prima a partire in tutta la Regione e a livello nazionale.
A seguire toccherà all’Oltrepò Pavese, alle colline di San Colombano, al Mantovano, alle altre aree bresciane del Lugana e della Riviera del Garda, alla Bergamasca e alla Valtellina.
Quest’anno la produzione lombarda di vino potrebbe scendere intorno al milione e 100 mila ettolitri contro il quasi milione e 300 mila del 2015.
In Lombardia ci sono oltre 20mila ettari a vigneto dei quali 17.500 sono dedicati a produzioni di qualità Doc, Docg e Igt. Le province più “vinicole” sono Pavia e Brescia, che da sole rappresentano i due terzi delle superfici vitate in Lombardia e il 70% delle oltre tremila aziende lombarde. A seguire si trovano Mantova, Sondrio, Bergamo, Milano e Lodi (con le colline fra San Colombano e Graffignana), ma zone viticole con piccole produzioni si stanno sviluppando anche fra Como, Lecco e Varese.
L’intera filiera, fra occupati diretti e indiretti, temporanei e fissi, offre lavoro a circa 30 mila persone in Lombardia e la produzione genera un export di circa 280 milioni di euro all’anno, diretto in particolare verso Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Canada e Giappone.
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