Lezione esterna per gli studenti dell’Unitre di Lodi: per la prima volta, infatti, il consueto incontro quotidiano si è tenuto nel salone del Centro “Archinti” in viale Pavia.
È stato Oreste Lodigiani, già parlamentare e fondatore della cooperativa, a parlare proprio di Ettore Archinti al quale è stato intitolato il centro stesso.
“Non ho conosciuto personalmente Ettore Archinti - ha spiegato Lodigiani - il mio primo approccio con questo personaggio fu nel 1964, quando ero laureando in filosofia all’Universita di Pavia, quando dovetti preparare una lezione in sostituzione di un docente. Per me, sino ad allora, Archinti era solamente una importante strada della nostra città”.
“Ettore Archinti nacque a Lodi nel 1878, - ha ricordato Lodigiani - frequentò l'Accademia di belle arti di Brera e il corso di scultura della Scuola Serale Artefici. Frequenta il mondo della ‘Scapigliatura’. Oltre all'attività artistica fu molto impegnato anche in ambito politico, attento alle esigenze del proletariato, e fu membro della Camera del lavoro di Lodi. Nel 1913 Archinti si aggiudicò il primo premio, al concorso Tantardini”.
Negli anni del primo dopoguerra il suo impegno politico crebbe, e nel novembre del 1920 divenne il primo sindaco socialista della città di Lodi. Però a causa del difficile periodo che vide dilagare l'azione delle squadre fasciste dovette dimettersi nel giugno 1922.
Dopo il 1943 aiutò nella fuga alcuni partigiani e prigionieri anglo-americani. Fu incarcerato una prima volta nel febbraio 1944 a Lodi, ma venne liberato in aprile, fu ancora arrestato dalla polizia politica e venne portato nel carcere di San Vittore, per essere trasferito al campo di smistamento di Bolzano. Da qui fu condotto al lager di Flossenbürg all'inizio del mese di settembre.
Morì il 17 novembre 1944.
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