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LA “PASIONARIA” ALL’UNITRE

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Giovedì 22 Febbraio 2018

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"Dolores Ibaruri Gomez: la Pasionaria: dalla lotta al Franchismo all’emancipazione femminile”.

Questo il tema della lezione di oggi all’UNITRE di Lodi. È stato Francesco Cattaneo, storico e ricercatore, a delineare la figura di questa donna, diventata un’emblema della sua epoca.

Dolores nacque nel 1895 in una famiglia di minatori. Nel 1916, all'età di vent'anni, sposò Julián Ruiz, un minatore e attivista politico. Ebbe sei figli, quattro dei quali morirono prima di raggiungere l’eta adulta. Dopo la sua partecipazione allo sciopero generale del 1917, il marito fu imprigionato, fatto questo che aggravò le condizioni economiche della famiglia.

La Ibárruri studiò gli scritti di Karl Marx e si unì al Partito Comunista (PCE). Scrisse articoli per El Minero Vizcaíno, quotidiano dei minatori, sotto lo pseudonimo di Pasionaria, per ricordare il fiore della passione.

Nel 1920 venne eletta nel Comitato Provinciale del Partito Comunista Basco e poi nel Comitato Centrale del Partito Comunista Spagnolo. Con l'avvento della Seconda repubblica nel 1931, si spostò a Madrid, dove divenne editore del quotidiano di sinistra Mundo Obrero. Lavorò per il miglioramento della condizione femminile.

In seguito venne promossa all'Ufficio politico del Comitato Centrale del Partito. Venne anche arrestata e imprigionata diverse volte. La sua abilità oratoria la rese una dei principali rappresentanti del PCE. Venne eletta alle Cortes nel 1936, e fece una campagna per il miglioramento delle condizioni lavorative, abitative e sanitarie. Con lo scoppio della Guerra civile spagnola, fece sentire la sua voce in difesa della Repubblica con il famoso slogan ¡No pasarán! Prese parte a diversi comitati, con personalità quali Palmiro Togliatti, per ottenere aiuto per la causa Repubblicana.

Agli inizi degli anni sessanta le venne concessa la cittadinanza sovietica e ricevette una laurea honoris causa nel 1961 dall'Università di Mosca. Ricevette il Premio Lenin per la pace (1964) e l'Ordine di Lenin (1965). La sua autobiografia, No Pasarán, fu pubblicata nel 1966. Dopo la morte di Francisco Franco, nel 1975, ritornò nella sua terra Natale. Venne eletta come deputato della Cortes nel giugno 1977, nelle prime elezioni libere dopo la restaurazione della democrazia. Dolores Ibárruri morì di polmonite a Madrid, all'età di 93 anni.

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