“Persone e comunità, due poli in perenne tensione”: questo l’interessante tema affrontato nell’ultima lezione settimanale dell’Unitre da don Guglielmo Cazzulani, parroco di San Bernardo e docente di teologia.
“Si tratta di un argomento quanto mai di attualità” ha sottolineato la presidente, Marinella Molinari”, nel presentare il relatore.
“La società moderna si fonda su quattro grandi miti" ha spiegato don Cazzulani.
“La prima storia che ha molto segnato la contemporaneità è stato Faust: la vicenda di un alchimista che, volendo scoprire tutto il possibile, vende la sua anima al diavolo. Quando è nata - ha riferito don Cazzulani - doveva essere una storia edificante, ma questa venne in seguito ribaltata e divento’ la possibilità di arrivare alla conoscenza contro tutto e contro tutti”.
“Seconda storia diventata un mito è quella del Don Chisciotte di Cervantes, che parla di un folle che non ha alcuna sensazione della realtà e porta avanti grandi imprese al di là di tutto e di tutti. Storia che voleva essere una denigrazione verso i cavalieri, ma che attualmente viene invece presa positivamente, trasformando il protagonista in un eroe romantico".
"Anche il mito di Don Giovanni, libertino, donnaiolo, grande seduttore, sempre nei guai, che voleva avere una sua morale, viene adesso riletta ed è diventata invece un esempio positivo della libertà sessuale".
"Ultimo mito, che ha segnato la storia dell’Occidente, è quello di Robinson Crusoe: un uomo che vive da solo su un’isola che riesce a sopravvivere in questa impresa. A differenza delle altre, questo mito nasce subito come la storia positiva di un uomo che doma con la sua intelligenza la natura”.
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