Con l’operazione “Mosaico” le Digos di Roma e Latina hanno fatto luce sulla rete di relazioni del terrorista tunisino Anis Amri, autore dell’attacco portato il 19 dicembre 2016 al mercatino natalizio di Berlino, poi ucciso a Sesto San Giovanni (Milano) il successivo 23 dicembre.
L’indagine ha ricostruito gli spostamenti e le relazioni del terrorista nel periodo che va dal suo arrivo al Centro di permanenza per i rimpatri di Pian del Lago (Caltanissetta) fino alla partenza per la Germania, avvenuta il 2 luglio 2015, dopo essere stato ospitato ad Aprilia (Latina) da un suo connazionale.
Eseguite numerose perquisizioni nelle province di Latina, Roma, Caserta, Napoli, Matera e Viterbo.
Al termine dell’attività investigativa, coordinata dal Servizio contrasto all’estremismo e terrorismo esterno della Direzione centrale della polizia di prevenzione, sono state notificate cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere ad altrettanti fiancheggiatori del terrorista.
Il primo degli indagati è un cittadino palestinese, attualmente detenuto per reati connessi agli stupefacenti, accusato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo e condotte con finalità di terrorismo; gli altri quattro sono cittadini tunisini accusati di associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione di documenti e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di persone dalla Tunisia a vari Paesi dell’Europa.
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