Secondo gli inquirenti della Procura di Milano avrebbe riciclato i proventi della prostituzione attraverso un complesso giro di carte di credito ricaricabili.
Si tratta del cinese per il quale il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano ha deciso la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Li hanno eseguiti i carabinieri che si sono occupati direttamente delle indagini coordinate dalla Procura.
Secondo chi ha indagato, l'uomo sarebbe riuscito a movimentare qualcosa come un milione e settecento mila euro nel periodo in cui è stato al centro delle indagini.
Pare che le prestazioni sessuali garantite nei centri massaggi fossero pagate con ricariche sulle carte di credito, girate poi su altri conti per non rendere più tracciabili le somme acquisite.
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