Nel corso della mattinata odierna, il Servizio Centrale d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata e il G.I.C.O. della Guardia di Finanza, assieme al Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri hanno dato esecuzione una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Tribunale di Brescia, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica, a carico di 13 soggetti indagati a vario titolo per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e in materia di lavoro (imputazione riguardante 6 soggetti).
Inoltre, è stata data esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie dell’importo di oltre 4 milioni di euro, quale profitto in materia di imposte sui redditi ed I.V.A.
Contestualmente, i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 66 soggetti (47 in carcere, 16 agli arresti domiciliari e 2 sottoposti all’obbligo di dimora), ritenuti responsabili - in particolare - di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni, usura e danneggiamenti aggravati dalle finalità mafiose, riciclaggio e autoriciclaggio, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria calabrese ha determinato, inoltre, il sequestro preventivo di una ditta attiva nel settore dello sfruttamento delle risorse boschive, utilizzata per agevolare le attività criminali della cosca, il cui valore complessivo è stato stimato in 700.000 euro.
"Le operazioni condotte dai Carabinieri a Reggio Calabria ed a Brescia testimoniano ancora una volta l'impegno straordinario di magistratura e forze dell'ordine contro le organizzazioni criminali che colpiscono il tessuto economico e sociale del nostro Paese".
Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, commentando l'esecuzione, in 16 province italiane, di decine di misure di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone ritenute gravemente indiziate di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi comuni da guerra, estorsioni e usura.
"Le operazioni di oggi, che hanno fatto emergere le dinamiche e gli assetti interni di una cosca ‘ndranghetista attiva nel narcotraffico, nelle estorsioni e nel controllo delle attività imprenditoriali, con interessi ramificati in tutto il Paese e in diversi Stati esteri, evidenziano l’azione pervasiva delle organizzazioni criminali, la forza che esercitano su ampie zone del territorio, la loro proiezione sull’intero territorio nazionale ed i consolidati legami internazionali. La priorità delle Istituzioni e delle Forze di polizia è quella di combattere questi sodalizi criminali che aggrediscono e sfruttano le risorse del nostro tessuto economico e sociale con l'obiettivo di incrementare i propri profitti illeciti. Tutelare l’economia contro le infiltrazioni criminali è una premessa indispensabile per la crescita dei territori vessati dalla criminalità mafiosa ed a cui dobbiamo garantire sicurezza e legalità".
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