Sono 390.000 le persone che in Italia vivono in condizione di povertà sanitaria e non possono permettersi l’acquisto di farmaci. È l’allarmante dato riportato dal decimo rapporto del Banco Sanitario “Donare per curare - Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci”, ma a Lodi sono circa 200 le persone che hanno beneficiato di un aiuto.
Questo è stato possibile grazie al progetto Farmaco Sospeso realizzato nel 2019 dall’Associazione Emmaus Onlus, braccio operativo di Caritas Lodigiana e sostenuto dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi.
Il farmaco sospeso è un gesto solidale in ambito sanitario che, prendendo spunto dalla tradizione del caffè sospeso, prevede di lasciare un farmaco non mutuabile pagato per le persone che non possono permetterselo.
Si tratta di farmaci di Fascia C tra cui colliri, pomate e antidolorifici, che non sono rimborsati dal Sistema Sanitario, ma sono indispensabili per il trattamento di patologie croniche lievi o considerate minori, così da evitare che si trasformino in disturbi di più grave entità.
L’insorgere della pandemia durante il corso del progetto ha intensificato l’attività a causa di un crescente bisogno da parte delle famiglie e ha permesso che si consolidasse la rete di collaborazione coinvolgendo solo nella città di Lodi 10 farmacie (tra cui le Farmacie Comunali), estendendo la partecipazione ad un maggior numero di Centri di Ascolto parrocchiali e sensibilizzando nuovi donatori.
Un traguardo importante visto l’aggravarsi della condizione economica delle famiglie italiane a seguito dell’emergenza Covid. Come si legge dal 10mo rapporto del Banco Sanitario, infatti, le famiglie sotto la soglia di povertà dispongono di soli 5,85 euro al mese per l’acquisto di farmaci e circa 15 famiglie su 100 sono costrette a rinunciare alle cure.
“Il progetto del farmaco sospeso va incontro ad un bisogno nascosto e urgente – commenta Paola Arghenini, Vice Direttrice della Caritas Lodigiana - che colpisce un numero sempre crescente di persone. L’individuazione dei soggetti a cui destinare i farmaci avviene attraverso la rete dei Centri di Ascolto parrocchiali che hanno contatto diretto con chi necessita di supporto. Queste persone spesso hanno già intrapreso un percorso di autonomia per uscire dalla situazione di bisogno. Quello che distingue il progetto da una raccolta di farmaci generica è la specificità dell’intervento di aiuto. Chi necessita del farmaco può recarsi in farmacia in totale discrezione con il foglio rilasciato da Caritas e la ricetta medica. La modalità scelta permette quindi un acquisto autonomo e ordinario che evita la stigmatizzazione dell’individuo come indigente”.
La partecipazione dei cittadini in termini di donazioni è stata fin da subito considerevole, tanto che ancora oggi c’è chi si dimostra interessato a sostenere l’iniziativa.
È possibile donare nei seguenti modi: recandosi presso la sede di Caritas Lodigiana (Via Cavour 31 – Lodi) negli orari di apertura (da martedì a sabato dalle 9 alle 12.30) oppure nelle farmacie aderenti al progetto. È inoltre possibile fare una donazione direttamente presso la Caritas della propria parrocchia o effettuare un bonifico bancario intestato a Fondazione Caritas Lodigiana ETS – causale “Farmaco sospeso” (IBAN IT83Q0306909606100000178673).
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