Avevano ritirato frutta e verdura in eccesso, teoricamente da ridestinare gratuitamente alle famiglie in difficoltà attraverso i canali della solidarietà diffusa, ed invece li avevano reimmessi in commercio.
Grazie a questa vera e propria truffa ai danni dei più poveri, una associazione senza scopo di lucro con sede a Secugnago, ma attiva a livelli sovraprovinciali, avrebbe lucrato sia sugli alimenti ritirati, sia sui contributi elargiti dalla Comunità Europea per questo servizio. Si tratta di milioni di euro incassati indebitamente e dei quali la Guardia di Finanza di Lodi aveva ricostruito minuziosamente il valore complessivo.
Di quella truffa, emersa nei mesi scorsi, si arriva ora alle prime condanne nei confronti delle persone interessate a vario titolo dalla vicenda.
Otto per ora le condanne comminate dai giudici del tribunale di Lodi, in sede di rito abbreviato e patteggiamento; complessivamente, sono state decise condanne per quasi 38 anni.
Il processo prosegue per quanti hanno deciso di ricorrere al rito ordinario.
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