I computer come strumento terapeutico.
Li considera così Federica Minoja, psicologa che segue i bambini, i preadolescenti e le loro famiglie. Per questo ha suggerito che venisse creato un Polo di comunità di ImPatto Digitale presso il consultorio Centro per la Famiglia di Lodi.
A breve nella struttura di via Dionigi Biancardi arriveranno due computer portatili, che serviranno per creare uno spazio di accoglienza e lavoro destinato a bambini e ragazzi.
“Serviranno anzitutto per la attività psicoeducative – spiega la psicologa - . Vediamo i pc come uno strumento “terapeutico”, perché seguiamo un buon gruppo di adolescenti ogni settimana e capita spesso di utilizzare il computer con loro. Si tratta di uno strumento che ci aiuta ad incontrarli su un livello di comunicazione che conoscono bene”.
Insieme ai loro pazienti, gli psicologi del consultorio diretto da Giacinto Bosoni, usano i computer per fare ricerca di testi e canzoni, che poi diventano l’occasione per esprimere e un vissuto emotivo che non riuscirebbero ad esprimere in alto modo. Con il pc, poi, si trovano immagini evocative di stati d’animo. Un modo per aiutare i giovanissimi a spiegare le loro fatiche, a definire meglio i problemi che affrontano.
“Per noi in consultorio questa risorsa ha anche un’altra funzione – aggiunge la Minoja - . Potendo promuovere la diffusione di questo strumento ai fini didattici, vogliamo anche creare un luogo dove le famiglie si incontrano, sperimentano l’uso dei computer, esprimono le difficoltà che incontrano a reperire questo tipo di risorse o a utilizzarle. Ci interessa offrire uno spazio protetto dove i ragazzi possano venire per lo studio o l’approfondimento”.
Una doppia valenza per il nuovo Polo di comunità di Lodi, il primo in una struttura che offre assistenza sanitaria e psicologica.
L’inizio forse di una nuova fase di sviluppo per il progetto ImPatto Digitale, che è coordinato dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi ed è nato su impulso di Fondazione Cariplo e dell’Impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.
I computer dei Poli di comunità diventeranno uno strumento di comunicazione e assistenza, offerto alle famiglie fragili che non sanno come risolvere i loro problemi.
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