Sarebbero stati individuati gli autori di alcune aggressioni avvenute sugli autobus extraurbani nel Lodigiano.
A seguito di un’articolata attività d’indagine, gli agenti della Questura hanno deferito, in stato di libertà, tre minori, di cui due di origine nordafricana e un italiano, ritenuti responsabili di concorso in interruzione di pubblico servizio e minaccia aggravata.
Inoltre, la denuncia è scattata anche per un cittadino di origine egiziana, indagato per lesioni aggravate.
Due i fatti avvenuti nelle settimane precedenti, che hanno coinvolto autisti e utenti del servizio di trasporto pubblico locale gestito da Star Mobility.
Il primo episodio, riguarda i tre minorenni che, lo scorso 12 settembre, sulla tratta Sant’Angelo Lodigiano - Pavia, avrebbero insultato e minacciato l’autista, “colpevole”, a loro dire, di non aver atteso un loro conoscente prima di riprendere la marcia.
Segnalato quanto accaduto agli operatori della Questura, l’autista, oltre a descrivere i fatti, riferiva il turbamento psico-fisico patito, acclarato da documentazione sanitaria.
A quel punto, sono iniziate le attività investigative che, soprattutto grazie alla visione delle immagini delle telecamere presenti sull’autobus e all’utilizzo di un apposito software, hanno consentito di ricostruire la vicenda e individuare i tre presunti responsabili.
Il secondo fatto è avvenuto lo scorso 3 ottobre, a bordo di un autobus della tratta Lodi – Pavia, all’altezza di Villanterio; un giovane egiziano ventitreenne, senza apparente motivo, avrebbe aggredito l’autista.
Vista la scena, un passeggero di origine araba, che conosceva l’autista, interveniva in sua difesa; l'aggressore se la sarebbe presa anche con lui, arrivando ad inseguirlo in strada armato di taglierino.
A seguito della denuncia dell’autista e del suo soccorritore, entrambi feriti lievemente, i poliziotti della Questura si mettevano subito sulle tracce dell’aggressore.
Anche in questo caso risultava importante l’analisi delle immagini riprese dal sistema di video-sorveglianza interno all’autobus che, integrate e raffrontate con quelle delle telecamere del comune di Villanterio, consentivano di arrivare al presunto autore del reato, poi deferito all’Autorità Giudiziaria.
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