Avrebbero minacciato i loro connazionali che volevano rendersi autonomi nello spaccio di droga tra i boschi e i casolari del Pavese.
E' l'accusa che i carabinieri di Stradella hanno formulato, con l'apporto della Procura pavese, a quattro marocchini già in carcere per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone di Broni e Varese.
Grazie ad un ingente numero di intercettazioni telefoniche, i militari avrebbero appurato che i quattro sarebbero responsabili di detenzione e spaccio di droga, di detenzione di armi e di estorsione nei confronti di loro connazionali.
L'indagine è scaturita dopo una serie di attentati, minacce e violenze nei confronti di chi avrebbe voluto gestire in proprio i traffici illeciti.
Mediamente, il gruppo che controllava le aree di spaccio poteva contare su non meno di 3 mila euro di incassi al giorno.
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