I Finanzieri del Comando Provinciale di Varese, eseguendo mirati e specifici accertamenti, hanno individuato numerose partite IVA - oltre 1300 -, riportanti denominazioni di origine sinica, operanti nel settore dell’e-commerce e rappresentate dal medesimo soggetto di origine cinese.
Dall’analisi, sono emersi, sin da subito, numerosi indici di rischio derivanti da: l'elevato numero di soggetti rappresentati; la recente costituzione del rappresentante fiscale; la presentazione della dichiarazione dei redditi indicante un volume dei ricavi irrisorio; l'assenza di pagamento di tributi e assenza di qualsiasi bene o contratto intestato nonché precedenti di polizia in capo al soggetto rappresentante in quanto arrestato per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Pertanto, evidenziata la totale inesistenza e inadeguatezza del soggetto a poter rappresentare tale mole di partite IVA, è stata chiesta e ottenuta la cessazione della partita IVA da parte della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate competente.
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