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IN FUNZIONE L'ACCELERATORE LINEARE

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Giovedì 18 Settembre 2025

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Estrema precisione e velocità di trattamento, con un’attenzione particolare all’umanizzazione del luogo di cura: il “bunker” dell’Unità di Radioterapia dell’ospedale di Casalpusterlengo cambia volto con l’entrata in funzione del nuovo acceleratore lineare. Il macchinario di ultimissima generazione è infatti operativo proprio in questi giorni sui primi pazienti; si tratta del più avanzato acceleratore per terapia con fotoni attualmente disponibile in ambito sanitario, acquisito grazie a un importante finanziamento regionale del valore di 2,9 milioni di euro. 

Quali i vantaggi per il paziente? «Con il nuovo acceleratore siamo in grado di colpire in maniera molto accurata e precisa il bersaglio tumorale, risparmiando i tessuti sani circostanti. Inoltre garantisce una velocità di trattamento molto elevata, permettendo di erogare le dosi necessarie di radiazioni in un terzo del tempo attualmente utilizzato», spiega il dottor Roberto Tortini, direttore dell’unità di Radioterapia dell’ASST di Lodi.

Il nuovo macchinario è dotato di un collimatore multilamellare (ovvero il dispositivo utilizzato per indirizzare il fascio dei raggi) all’avanguardia, che consente una migliore conformazione delle radiazioni attorno alla neoplasia. L’uso di tecniche di imaging avanzate (come la TAC), permette inoltre ai medici radioterapisti di localizzare con precisione il tumore e creare un piano di trattamento su misura massimizzando l’efficacia ed evitando così di irradiare le zone sane.  «Le nuove tecniche a nostra disposizione permettono quindi di erogare dosi elevate mirate alle sole cellule malate, mentre per tumori di piccole dimensioni si utilizza la cosiddetta radioterapia stereotassica ad alta precisione, con poche sedute e minimi effetti collaterali», precisa lo specialista.

Ma per quali patologie oncologiche si utilizza l’acceleratore? «È comunemente impiegato per i tumori primari che coinvolgono mammella, polmone, fegato, colonna vertebrale, prostata e pancreas, retto e molti altri – aggiunge Tortini –. Inoltre, è uno strumento prezioso nel trattamento di tumori secondari o metastatici che colpiscono polmone, fegato, colonna vertebrale, ossa, ghiandola surrenale, linfonodi e altri siti. Risultati promettenti sono emersi anche nella gestione di tumori benigni non cancerosi. Ultimo scopo, ma non per importanza, l’effetto antalgico».

L’arrivo del nuovo acceleratore lineare è legato anche al progetto di umanizzazione degli ambienti in cui viene eseguito il trattamento radioterapico. Un percorso che “fa bene” ai pazienti ma anche al personale sanitario, che spesso trascorre in questi spazi una notevole parte della propria vita. «Ecco perché – prosegue lo specialista - durante la progettazione del nuovo acceleratore e della relativa sala di trattamento si è data importanza anche al progetto di umanizzazione degli spazi. Nella sala di trattamento radioterapico sono stati posizionati a soffitto dei pannelli interattivi con la riproduzione di mongolfiere che sorvolano la Cappadocia: un potente simbolo di libertà, avventura, esplorazione e superamento di ostacoli. L'obiettivo è quello di offrire ai pazienti le migliori cure specialistiche che la radioterapia possa offrire, all’interno di un contesto bello, piacevole e rilassante».

L’équipe di Radioterapia di Casalpusterlengo segue ogni anno circa 600 pazienti ed è composta da 4 medici specialisti, 5 tecnici sanitari di radiologia medica e da 1 fisico sanitario, che collabora con lo specialista nella messa a punto del piano di trattamento personalizzato. Completano il team 2 amministrativi addetti alla segreteria.

«È un investimento molto importante grazie al quale la struttura tecnologica di Radioterapia di Casalpusterlengo sarà completamente rinnovata, con una dotazione di apparecchiature di prim’ordine che ci consentirà un notevole salto in avanti», commenta Guido Grignaffini, Direttore Generale dell’ASST di Lodi. «È già previsto, infatti, un ulteriore finanziamento regionale di circa 2 milioni di euro per l’arrivo di un secondo acceleratore, che ci permetterà di offrire cure sempre più personalizzate e di consolidare il ruolo del presidio di Casalpusterlengo come punto di riferimento per la radioterapia per i pazienti del territorio».

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