Ieri pomeriggio, è andato in scena a Lecco l'ennesimo tentativo di truffa ai danni di una coppia di anziani.

Gli uomini della Squadra Mobile hanno notato una donna aggirarsi con atteggiamento sospetto alla stazione ferroviaria per poi prendere un taxi e dirigersi fuori città.

Dopo averla seguita, gli agenti hanno assistito al momento in cui la donna ha fatto ingresso in una villa, dalla quale, poco dopo, ha cercato di uscire precipitosamente rincorsa da unìaltra donna che, urlando, chiedeva aiuto.

La donna è stata quindi immediatamente bloccata dai poliziotti mentre era ancora all’interno del giardino della villa.

La ricostruzione dei fatti operata dalla Squadra Mobile ha permesso di appurare che le vittime, una coppia di anziani, sarebbero state contattate poco prima sull’utenza telefonica domestica da un uomo il quale, spacciandosi per un maresciallo dei Carabinieri, avrebbe invitato il marito della coppia a presentarsi in una stazione dei Carabinieri sostenendo che la loro auto era stata coinvolta in una rapina nella quale era stata ferita anche una guardia di sicurezza.

Il marito era così uscito di casa per recarsi alla caserma dei Carabinieri, mentre la moglie rimaneva in casa, tenuta costantemente in conversazione dai sedicenti carabinieri, che le avrebbero chiesto di raccogliere tutti i preziosi presenti in casa al fine di consegnarli a una loro incaricata per il confronto con la refurtiva della rapina.

L’anziana, spaventata dalla situazione e sotto la continua pressione telefonica dei finti carabinieri, ha preparato i gioielli sul letto e ha fatto entrare in casa la giovane donna che si sarebbe presentata come incaricata dei carabinieri.

A quel punto, la collaboratrice domestica presente in casa, intuendo l’anomalia della situazione, ha deciso di contattare tempestivamente le forze dell'ordine.

Vistosi scoperta, la donna si sarebbe allontanata repentinamente dall’abitazione venendo fermata dagli agenti della Polizia di Stato.

Ora la donna, una trentaquattrenne napoletana, è a su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco per rispondere del tentativo di truffa, mentre le indagini proseguono per risalire ai suoi complici.