Perfezionata con atto notarile la donazione dell’artista lodigiano Teodoro Cotugno di una collezione di opere calcografiche alla Fondazione Banca Popolare di Lodi.
Si tratta delle incisioni esposte nelle sale della Provincia di Lodi in occasione della mostra 'Gli stati dell’arte. Variazioni e ricerca nella stampa d’autore', successivamente presentate nell’atrio della sede operativa della Fondazione.
«Ho scelto di donare le mie acqueforti alla Fondazione Banca Popolare di Lodi per il ruolo importante che negli anni ha ricoperto nella valorizzazione del territorio lodigiano, della sua storia e della sua cultura» dichiara Teodoro Cotugno, incisore e pittore, che, da diversi decenni, rappresenta con la sua opera una delle figure più significative del nostro territorio.
Queste opere calcografiche rappresentano gli esiti artistici della sua sperimentazione nel campo della grafica d’arte, ambito nel quale, citando le parole di Tino Gipponi «Teodoro detto Rino, da anni ha raggiunto esiti di qualità tanto da qualificarlo tra i migliori incisori del panorama nazionale».
Il torrione, il ponte sull’Adda, piazza duomo, la basilica di San Bassiano, il silenzio della campagna lodigiana sono solo alcuni degli scorci che lasciano trasparire l’essenza profonda della sua ricerca artistica. La consapevolezza e la maturità raggiunte sia in termini di competenza tecnica sia nell’espressione poetica, si rivelano nelle acqueforti di questo progetto artistico che propone i diversi stati di una stessa incisione. Cotugno interviene con modifiche rispetto a una prima - e in alcuni casi anche una seconda e una terza - lavorazione della matrice procedendo a rifiniture che trasformano una scena o un paesaggio da estivo a invernale, da diurno a notturno, con aggiunte o eliminazioni di personaggi. L’artista taglia le lastre, interviene sulla parte incisa, è maestro nell’uso di brunitoi e raschietti per modificare la matrice, creando maggiori contrasti rispetto allo stato precedente, per abbassare e chiudere i segni, cancellare, rifare, raschiare ancora.
E così le quattordici lastre originali sono diventate le ventinove opere di dimensioni diverse donate alla Fondazione Banca Popolare di Lodi.
La bellezza della sua produzione artistica nell’attività incisoria risiede nella leggerezza del tratto che rivela la sua inclinazione contemplativa verso la terra in cui vive, la nostra pianura lodigiana, alla quale è legato e che rappresenta una delle sue principali fonti di ispirazione.
«Siamo onorati di questa donazione» commenta il presidente Castellotti «perché rappresenta per la Fondazione Banca Popolare di Lodi un riconoscimento importante del ruolo svolto nella comunità, anche per la diffusione dell’amore per l’arte e per il sostengo alle iniziative culturali che arricchiscono il nostro territorio».
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