Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha annunciato venerdì scorso un drastico taglio della dotazione finanziaria destinata alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che passa da 2,2 miliardi di euro a 795,5 milioni.
“Un taglio inaccettabile, soprattutto in Lombardia – commenta la consigliera regionale del Pd, Roberta Vallacchi –. Passare da 2,2 miliardi a 795,5 milioni, cioè un terzo di quanto previsto, significa rallentare pesantemente la diffusione delle comunità energetiche, che rappresentano una modalità sostenibile, capillare e partecipata di produzione dell’energia, con ripercussioni negative sui fronti sociale, ambientale ed economico”.
“Le comunità energetiche sono infatti uno strumento fondamentale per contrastare la povertà energetica, perché consentono di abbattere i costi delle bollette e aiutare le famiglie più fragili - sottolinea Vallacchi – e rappresentano inoltre un tassello decisivo nella pianificazione degli impianti da Fonti di Energia Rinnovabile (FER), perché permettono di privilegiare l’installazione su tetti, capannoni e aree dismesse, salvaguardando i terreni agricoli”.
“E il tema dell’energia – prosegue – è ancora più urgente se pensiamo alla proliferazione dei data center, insediamenti particolarmente energivori che stanno crescendo a dismisura in Lombardia: le richieste sono già circa centocinquanta, pari al 60% di quelle presentate in tutta Italia. Questo espone al rischio di un aumento delle bollette per tutti i cittadini lombardi, dovuto alla maggiore domanda energetica e all’insufficiente produzione locale”.
“Per tutte queste ragioni – conclude Vallacchi – è indispensabile continuare a investire sulle fonti rinnovabili, come stanno facendo le comunità energetiche, che stanno riscuotendo un crescente interesse da parte dei Comuni e dei cittadini. La Regione Lombardia, dopo la prima manifestazione di interesse che ha coinvolto circa 300 comuni su 1500, non ha fatto più nulla per tutti gli altri. Ora più che mai deve recuperare il tempo perduto e attivarsi al più presto, perché con questo taglio il rischio di bloccare tutto è altissimo”.
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