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PROBLEMI NEL NUOVO ACCERTAMENTO DI INVALIDITA'

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Giovedì 04 Dicembre 2025

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L’altra mattina a Milano, prima dell’inizio del consiglio regionale, i consiglieri del Pd hanno partecipato al presidio promosso da Cgil, Cisl e Uil Lombardia per chiedere di rimandare l’avvio del nuovo sistema di accertamento dell’invalidità.

"Noi abbiamo portato la nostra solidarietà e ascoltato da vicino le preoccupazioni sulla sperimentazione della riforma in materia di disabilità e di politiche per le persone anziane, ma Regione ora deve intervenire decisamente”: lo afferma Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, proprio nella Giornata internazionale delle persone con disabilità, dopo la protesta delle sigle sindacali per la modifica della norma.

“Il 1 gennaio 2025, in provincia di Brescia, è stata avviata la sperimentazione in applicazione del decreto nazionale 62/2024 che attribuisce all’Inps la competenza per l’accertamento dell’invalidità secondo criteri medico-legali, sottraendolo alle Regioni. Ma il nuovo modello sta mostrando criticità profonde. Il punto riguarda le certificazioni per il riconoscimento della disabilità, che vengono effettuate dalle Commissioni presenti nelle Asst con il supporto del sistema dei Patronati, mentre con il nuovo decreto questa attività viene affidata alle Commissioni delle sedi Inps territoriali e viene ridotta la partecipazione del sistema dei Patronati”, spiega Vallacchi.

“Poiché il numero di sedi Inps territoriali è inferiore rispetto a quello di Commissioni in Asst, si è già visto nella sperimentazione bresciana che questo comporta un notevole rallentamento dei lavori, la riduzione netta del numero di certificazioni emesse, un aumento significativo delle distanze per raggiungere il luogo della visita e dei tempi, determinando lunghe liste di attesa. In pratica, difficoltà operative che stanno determinando gravi rallentamenti nella definizione dei verbali. Con l’aggravio della carenza di personale medico, specialistico e legale Inps e l’aumento del costo del certificato medico introduttivo per avviare la procedura, che per molte famiglie diventa una barriera economica in un iter che dovrebbe essere accessibile e tutelante”, aggiunge la dem.

“In queste condizioni estendere la sperimentazione ad altre sei province lombarde, tra cui Lodi, rischia di portare all’accumulo di arretrato, con gravi ricadute sui cittadini lombardi. Per questo chiediamo che si attenda e che prima di tutto siano aumentate le risorse destinate all’Inps, stabilizzando la collaborazione con i patronati per garantire assistenza nella presentazione della domanda. I sindacati hanno chiesto a Regione Lombardia di assumere un ruolo più responsabile e attivo, fermare l’ampliamento della sperimentazione, garantire la continuità delle valutazioni per gli over 70 in carico alle Asst, destinare più risorse non solo a Inps, ma anche ai servizi territoriali, assicurare trasparenza sui dati, riattivare la cabina di regia e rafforzare il coinvolgimento di Ordine dei Medici e operatori tramite un’adeguata formazione”, precisa Vallacchi.

“Non siamo contrari al nuovo sistema di certificazione della disabilità, ma sappiamo che richiede nuove risorse e una nuova organizzazione, che a oggi non ci sono. La Regione ha il dovere di adoperarsi affinché i cittadini che già vivono condizioni di disagio non debbano anche subire nuove liste d’attesa”, conclude la consigliera Pd.

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