In poco più di 60 anni ogni cittadino lombardo ha perso metà della sua quota di prati e aree coltivate.
Secondo un’analisi sui dati elaborati dal Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo del Politecnico di Milano, la disponibilità di superfici agricole è passata da quasi duemila metri quadrati a meno di mille per ogni residente in Lombardia, mentre a livello regionale il 30% dei terreni coltivabili è stato abbandonato o trasformato in insediamenti residenziali, capannoni e nuove autostrade.
A tutto questo si è aggiunto lo spopolamento delle montagne verificatosi in particolare fra gli anni ’60 e ‘80, e il boom degli insediamenti industriali attorno alle città.
A testimoniare il fatto che il processo non si è mai arrestato c'è il dossier fotografico con casi emblematici verificatisi dopo l'anno 2000 in tutte le province Lombarde, pubblicato oggi. Purtroppo l'emergenza suolo in Lombardia è solo una parte del problema, che riguarda l'Italia nel suo complesso, dove ancora la legge sulla tutela del suolo appare persa nelle secche parlamentari, ma anche il resto dei Paesi europei.
In Lombardia il suolo agricolo ha continuato a ridursi, con cali particolarmente rilevanti in valore assoluto nelle province maggiormente dotate di terreni coltivati, dove si è sentito di più anche il peso delle nuove infrastrutture. È il caso delle province di Brescia, Bergamo, Milano. Se preoccupa il dato della perdita dei terreni migliori dal punto di vista della fertilità, non è meno grave la situazione delle province che condividono con il nord milanese i processi di crescita metropolitana. In particolare nelle province di Monza e Varese, ma anche in molte parti di quelle di Como e Lecco, il suolo agricolo è ormai ridotto a consistenze del tutto marginali, mentre l’assetto urbanistico del territorio appare sempre meno sostenibile.
«Ancora oggi, in Lombardia come nel resto d'Europa, i suoli sono sotto assedio da parte del cemento, ma anche di fenomeni di degrado e abbandono: per questo promuoviamo una petizione europea, che ogni cittadino con la propria carta d'identità può firmare sul sito www.salvailsuolo.it, per chiedere una iniziativa legislativa europea che tuteli una risorsa naturale da cui noi tutti dipendiamo» dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.
La petizione si può sottoscrivere fino al prossimo 12 settembre.
La provincia che negli ultimi quindici ha fatto registrare il maggior consumo di suolo è quella di Monza con oltre il 14 per cento, seguita da Varese con 11, Milano con 9 e Bergamo con 8.
Quella meno interessata da questo fenomeno è quella di Pavia con l'1,83 per cento, seguita da Cremona con il 2,6 da Lodi con il 3,41 per cento in meno di suolo agricolo.
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