“Prenotare visite ed esami nel lodigiano è un’impresa sempre più difficile e, dopo la sperimentazione effettuata tra il 4 e l’8 dicembre, a quanto pare, lo è ancora di più” .
E' scoraggiata la consigliera regionale del Pd Roberta Vallacchi che ha appena presentato un’interrogazione a risposta scritta alla giunta lombarda sui gravi disservizi verificatisi al centro unico di prenotazione dell’Asst di Lodi durante e dopo il passaggio dal vecchio sistema informatico “Camelia” al nuovo CUP regionale.
Dalle ore 17 di giovedì 4 a martedì 9 dicembre, infatti, a causa dei lavori per il cambio di sistema, tutte le prenotazioni di visite ed esami nella provincia di Lodi sono state bloccate. Alla riapertura, anziché un ritorno alla normalità, la situazione è ulteriormente peggiorata: code chilometriche agli sportelli, prenotazioni impossibili online e tramite numero verde, operatori sotto pressione e cittadini esasperati.
“La sperimentazione – sottolinea Vallacchi – non solo ha causato l’interruzione di un servizio essenziale, ma ha prodotto effetti ancora più gravi una volta conclusa, con disagi che non sono stati ancora del tutto risolti e che dipendono ormai solo dal sistema centrale”.
Alla consigliera continuano infatti ad arrivare diverse segnalazioni da parte dei cittadini: impossibilità di prenotare esami come ecocardiogrammi nel territorio lodigiano, agende bloccate per problemi software, uniche disponibilità fuori provincia e a mesi di distanza, sportelli CUP in affanno con operatori ‘al limite’ per la gestione delle proteste.
“La digitalizzazione della sanità – prosegue Vallacchi – non può essere scaricata sulla pelle dei cittadini e degli operatori. Il passaggio a un nuovo sistema informatico deve essere accompagnato da piani di continuità operativa, soprattutto quando si interviene su un servizio cruciale come il CUP”.
“Chiediamo quindi alla giunta lombarda – specifica Vallacchi -: di chiarire innanzitutto le cause puntuali dei disservizi, se e quali misure preventive avesse previsto per garantire la continuità del servizio e quali azioni correttive abbia eventualmente intrapreso; infine, quali siano le tempistiche e i passaggi intermedi per l’avvio e la piena operatività del CUP unico della Lombardia, dal momento che l’implementazione sta procedendo per aree e province”.
“Il CUP unico regionale – conclude la consigliera dem – è uno strumento strategico per semplificare l’accesso alla sanità pubblica e ridurre le liste d’attesa. Proprio per questo non può trasformarsi in un boomerang che peggiora i servizi anziché migliorarli. Regione Lombardia deve dare risposte rapide e soprattutto evitare che situazioni come quella di Lodi si ripetano altrove”.
Era ricoverato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, per...
E' accaduto nel Cremonese; le forze dell’ordine stanno...
Un uomo di 57 anni di Vescovato ha improvvisamente perso...