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CASE POPOLARI: RIFORMA INADEGUATA

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Martedì 02 Febbraio 2021

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Uno degli obiettivi di Regione Lombardia, con la riforma della legge sui servizi abitativi varata nel 2016 e più volte ritoccata, era quello di creare - tramite il nuovo calcolo delle soglie di decadenze economiche e patrimoniali - una sorta di “turn-over” che consentisse di liberare indicativamente circa 800 alloggi, oggi assegnati a nuclei con una buona solidità economica, per poi procedere all’assegnazione a nuclei in condizioni di maggiore disagio.

In realtà, da un recente accesso agli atti del M5S Lombardia si è potuto apprendere come invece i numeri e i risultati siano molto diversi.

Infatti Aler Milano dichiara che “…Dai risultati dell’ultima anagrafe utenza 2017, sulla base della quale sono stati applicati i canoni per il biennio 2018 - 2019, sono state riscontrate n. 2.673 posizioni di utenti nella fascia di decadenza, di cui: n. 2.053 in quanto non rispondenti all’anagrafe utenza; n. 63 per supero valore ISEE Erp; n. 557 per supero dei valori patrimoniali. Si fa presente da ultimo che l’azienda [...] ha effettuato nel 2018 l’anagrafe straordinaria. A conclusione di tale adempimento: sono stati individuati n. 506 nuclei che non hanno più i requisiti per la permanenza nei servizi abitativi pubblici. In accordo con Regione Lombardia si procederà alla loro stabilizzazione nel medesimo alloggio locato, ma con la sottoscrizione di un contratto in valorizzazione ai sensi dell’art. 28 comma 6 del Regolamento regionale 4/2017 e della Legge regionale 16/2016. Sono stati individuati ulteriori 1.036 nuclei che non hanno più i requisiti per la permanenza nei servizi abitativi pubblici ma poiché fragili (unità abitative occupate da soli anziani o nuclei al cui interno sono presenti disabili o soggetti con patologie croniche) verranno rivalutati con l’anagrafe ordinaria in corso”.  (protocollo n. 00048842 del 23/11/2020)

Quindi, di fatto, ci troviamo con migliaia di nuclei familiari collocati nella temuta fascia di decadenza, con in mano  lettere in cui viene intimato di liberare l’alloggio nel peggiore dei casi o con un canone sensibilmente aumentato. Numeri importanti se si considera che il patrimonio per servizi abitativi pubblici di Aler in Provincia di Milano è costituito da 55.118 unità abitative.

Dichiara il Consigliere Regionale Nicola Di Marco, Segretario della V Commissione Infrastrutture e Territorio: “La riforma sui servizi abitativi del centrodestra Lombardo si è trasformata in un aumento mascherato del canone di affitto per migliaia di inquilini. Il turn over di cui si parlava anni fa era solo una scusa. Regione è a conoscenza di questa situazione e come opposizioni in più occasioni abbiamo fatto presente questa problematica ma fino ad oggi non si è fatto nulla con conseguenti disagi a Cittadini, spesso fragili o anziani, che fino ad oggi hanno sempre pagato e fatto il loro dovere, nonostante si riscontri spesso in più quartieri uno scarso livello di decoro e cura da parte di Aler. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere al nuovo Assessore alla casa se ha intenzione di porre in atto azioni utili a rimediare quanto fatto dai suoi disastrosi predecessori. E se realmente, dopo anni di inerzia, hanno intenzione di affrontare l’emergenza abitativa lo facciano presentando al consiglio un piano per l’incremento degli alloggi pubblici e non con idee che poi si rivelano inapplicabili”.

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