"L’ultimo consiglio provinciale ha fatto venire al pettine nodi che erano già evidenti e dai quali avevamo vanamente messo in guardia il Presidente, ma questa pur brutta pagina può ancora essere voltata, riaprendo un confronto al quale non saremo certamente noi a sottrarci, se verranno ristabilite corrette relazioni istituzionali".
Lo ribadisce in un comunicato il gruppo consigliare “Uniti per il Lodigiano”.
"La pretesa di governare la Provincia negando il dialogo - scrve il gruppo consigliare -, in forza di una maggioranza molto precaria e che al primo serio banco di prova ha rivelato di non essere autosufficiente, deve ora lasciare spazio alla collaborazione e alla costruzione di soluzioni il più possibile condivise, nell’interesse dell’ente e del territorio".
"Intanto - prosegue -, sarebbe opportuno abbandonare i toni enfatici e la continua tentazione di addossare colpe, senza mai assumersi una responsabilità.
Chiariamo allora che la mancata approvazione del bilancio di previsione non ha come conseguenza il paventato “blocco dei servizi”: il bilancio deve senz’altro essere approvato, ma nell’immediato non c’è nessuna catastrofe e si proseguirà con l’esercizio provvisorio, come è avvenuto negli ultimi 9 mesi, 6 dei quali oltre la scadenza originale di legge (fissata per marzo)" osserva il gruppo.
"L’impostazione che Passerini ed il centrodestra hanno dato al bilancio non ci piace e non ci convince, ma prima ancora di qualsiasi considerazione nel merito bisogna sottolineare che il documento che è stato portato in consiglio non ha avuto nessun passaggio di confronto preliminare ed è stato presentato a scatola chiusa, pensando di poter imporre una forza dei numeri che invece è poi venuta meno".
"Lo sgarbo di Passerini e dei suoi, che hanno abbandonato il consiglio provinciale nel pieno della discussione senza consentire il voto sul bilancio, è un atto senza precedenti. Tuttavia - conclude “Uniti per il Lodigiano” - noi siamo pronti a sederci ad un tavolo per valutare ogni possibile alternativa, portando un contributo che riteniamo importante, in termini di conoscenza dell’ente Provincia, dei suoi conti e delle regole di finanza pubblica, nonché in termini di capacità di proposta".
"Spetta a Passerini decidere se vuole ancora marciare da solo, con il rischio di finire nuovamente fuori strada, o se invece vuole riconoscere che scelte importanti e delicate, soprattutto nei momenti di difficoltà, richiedono dialogo e volontà di costruire relazioni anche con chi ha sensibilità politiche diverse dalle sue".
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