Le risposte delle Regioni all’appello delle associazioni animaliste e alla nota ufficiale dell’Ispra, che suggerisce rilevanti modifiche al calendario venatorio, sono “l’ennesimo trionfo della lobby della caccia”, una “presa in giro” che non prevede neppure “il minimo sindacale”: l’eliminazione delle preaperture dopo l’estate-record degli incendi e della siccità.
Lo sottolinea in una nota Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista.
“La filiera cacciatori–Regioni–governo ha dichiarato guerra, una guerra di sterminio, alla fauna selvatica del nostro Paese. Ne prendano atto i cittadini e mandino finalmente a casa chi svende a pochi il patrimonio di tutti”.
“Ricordiamo – aggiunge Rinaldo Sidoli, del Movimento animalista – che la legge 157/92 dà a Stato e Regioni gli strumenti normativi per alleviare gli effetti di disastri ambientali come incendi e siccità. Tra questi, il comma 1 dell’articolo 19, che consente alle Regioni di “vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia per sopravvenute particolari condizioni ambientali”, e il comma 1bis dell’articolo 1, che permette allo Stato di adottare le misure necessarie per tutelare i volatili. Il territorio e la sua fauna chiedono un atto di civiltà contro la pressione di centinaia di migliaia di cacciatori. Lo chiedono i cittadini, in gran maggioranza contrari alla caccia, che desiderano proteggere l’ambiente e il patrimonio faunistico. Non ascoltare la loro voce, e la voce del buon senso, sarebbe un atto criminale”.
Era ricoverato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, per...
E' accaduto nel Cremonese; le forze dell’ordine stanno...
Un uomo di 57 anni di Vescovato ha improvvisamente perso...