“Coalizione: unione tra partiti per la formazione di un governo che operi secondo un programma concordato insieme. Se Luigi Di Moio si fosse sforzato almeno una volta di aprire il vocabolario, si sarebbe reso conto che il nostro legame con Lega e Fratelli d'Italia risponde perfettamente alla definizione".

Lo ha dichiarato il deputato lodigiano di Forza Italia, Claudio Pedrazzini. 

"Nel centrodestra c'è unità e la volontà di realizzare il programma concordato e premiato dagli italiani - ha proseguito Pedrazzini - . Ecco perché le sirene dei 5 Stelle hanno cantato a vuoto per due mesi: Matteo Salvini è forte proprio perché ha Silvio Berlusconi con sé. Perciò Forza Italia e il suo leader non devono fare alcun passo "di lato". È anche la logica a dirlo. Chi, come me, è stato eletto in un collegio uninominale, e quindi rappresenta l'intera coalizione, come può dividersi in due e stare per metà al governo e per metà "da una parte"? Dovrei diventare un parlamentare dimezzato?”.

“È un ragionamento semplice – ha affermato il deputato lodigiano -, ma a quanto pare non per Giggino, e in queste ultime ore, anche per altri. Il ragionamento sta facendo breccia anche nel centro-destra, coalizione vincente. D'altra parte cosa ci si può aspettare da chi sono due mesi che avanza pretese assurde? Di Maio prima ha chiesto di fare il presidente del Consiglio pur non avendo una maggioranza, poi ha cominciato a giocare su più piani senza saperne gestire mezzo e, infine, è arrivato ad annunciare un passo indietro sulla pretesa di premiership se il leader della Lega avesse rotto l'alleanza con Berlusconi. un bel numero di capovolte e contraddizioni! Arrivati a questo punto il voto non ci spaventa affatto. Anzi, ci prepariamo ad una campagna elettorale per conquistare la maggioranza dei consensi e governare il Paese. I consensi del centrodestra sono in crescita e l'obiettivo è a un passo. Ma questo passo non vogliamo farlo in estate. Ci sarebbe anche un danno per l'economia e per la democrazia: chi rinuncia alle vacanze danneggia il turismo; chi non va a votare lede il principio di rappresentatività democratica. Meglio, molto meglio il voto in autunno. E allora sì che gli elettori potranno andare ai seggi e finalmente scegliere tra i 5 Stelle e il centrodestra”.